DOPO UN ….. FELICE TERREMOTO ….. LA COSTRUZIONE ! Io non so se rischio il linciaggio – solo verbale – di quanti avranno la bontà di leggere l’input di questa riflessione. Parlare di un terremoto in termini … pacifici, non è cosa normale, né credibile: non se ne può trarre nulla di buono , essendo causa di distruzione, anche di morte, e di danni. Come nostro solito, evitiamo tutti questi rischi dicendo che parliamo di “terremoto positivo” di terremoto costruttivo”, di terremoto sorgente di immensi benefici, perché è quello che si verificò ”simile a terremoto “ nel Cenacolo a Gerusalemme, con la venuta dello Spirito Santo sugli Apostoli e la Vergine SS. riuniti in preghiera: è La Pentecoste. Mi sembra utile parlarne cogliendo tre aspetti diversi ma interessanti. Il primo è la descrizione dell’evento storico, la conoscenza del fatto. Grande ricchezza narrativa: risultato accattivante: il rombo del vento gagliardo, l’apparizione delle lingue di fuoco, l’ebbrezza gioiosa degli Apostoli, il loro parlare in diverse lingue, i numerosi pellegrini venuti da ogni parte , il loro stupore per la chiara comprensione delle parole degli apostoli, ognuno nella propria lingua. Il secondo aspetto è il valore o significato teologico dell’avvenimento. Certo è questo l’aspetto più interessante e fondamentale per la vita della Chiesa. Dopo questo tipo di terremoto si comincia la costruzione della Chiesa. E’ un concetto un po’ difficile, anche se ci affidiamo alle parole del Concilio. Lo Spirito Santo è stato inviato dal Padre per operare senza posa la santificazione della chiesa; Egli dà la vita; è la sorgente di acqua zampillante per la vita eterna. Lo Spirito guida la Chiesa verso tutta intera la verità, la santifica perché tutti i credenti vivano in fraterna comunione, nel servizio e nella carità. Lo Spirito fa ringiovanire la Chiesa, la rinnova continuamente; e la abbellisce dei suoi frutti , la adorna di virtù. Bellissima dottrina, consolante e rassicurante. Tuttavia possiamo dire, anche se timidamente, che si potrebbe rimanere ammirati, senza scorgerne l’aspetto pratico, concreto, esistenziale, per i singoli fedeli. Come vederne, cioè la realizzazione nella vita quotidiana dei credenti. E’ il momento di “impegnare seriamente” la nostra fede, e lasciarci guidare da essa. E’ più facile “la fede in Gesù Cristo” che nello Spirito Santo, che è invisibile, mentre Gesù, fatto uomo, vissuto da uomo, lo sentiamo più ”possibile” più comprendibile. Per questo, con grande fede, dobbiamo poter dire con le parole della Scrittura: “a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito”. Così ognuno potrà interiormente avvertire quello che suggerisce lo Spirito per camminare nella via della santità. Trovando conforto e garanzia della sua presenza e della sua azione in noi e della efficacia dei suoi doni, nella testimonianza dei santi che hanno operato meraviglie perché si sono lasciati guidare dallo Spirito, sostegno delle loro fatiche, anche eroiche, nel ministero di carità, di totale dedizione al bene dei fratelli, anche accettando e affrontando il martirio, il sacrificio della propria vita. Con la forza dello spirito Santo.
Nel Solco dello Spirito (di don Salvatore Callari)
Lun, 16/05/2016 - 00:01
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