Riceviamo e pubblichiamo:
“La Sicilienne” è l’album di esordio di Gera Bertolone, cantante, clarinettista ed etnomusicologa nissena, per la precisione originaria di Mussomeli.
Il titolo la rappresenta appieno: una siciliana doc adottata anche musicalmente dalla terra d’oltralpe.
Gera Bertolone, infatti, nonostante la giovane età, ha già un curriculum di tutto rispetto: dopo gli studi di Musicologia ed Etnomusicologia all’Università di Palermo, entra a far parte del Laboratorio di Etnomusicologia ”Aglaia” del Dipartimento di Musicologia, per poi trasferirsi a Parigi dove prosegue gli studi di Etnomusicologia all’Università Paris 8.
Si capisce subito infatti che non si tratta di un’artista qualsiasi e di un album qualsiasi: questa Kate Bush della musica tradizionale siciliana ci rapisce con le sue doti vocali e con arrangiamenti molto curati che hanno il pregio di avvicinarci a una lingua se non sconosciuta, quantomeno non di immediata comprensione.
Ritmi vivaci, mai dimenticati e parte del patrimonio popolare ma anche melodie struggenti di dolori sempiterni, come nella seconda traccia “La Sicilienne (Oh Nici, oh Nici)”, omaggio alla canzone siciliana; nel video Gera appare con un impatto visivo fortissimo, eroica come la protagonista di una tragedia greca.
Atmosfere calde e rassicuranti, primordiali e, perciò,immediate, raccontateci attraverso l’autenticità di questa voce che esula fortunatamente dalla standardizzazione vocale consapevole a cui assistiamo da tempo.
Gera Bertolone è come la sua musica: senza tempo. Infatti le appartengono una bellezza e una vocalità che non devono sottostare alle mode e agli stravolgimenti a ogni costo. E a proposito di musica senza tempo, non mancano in questo album dei tributi a Rosa Balistreri, grande cantastorie siciliana dalla vita travagliata, che rimane una parte fondamentale del patrimonio musicale popolare italiano.
L’album, uscito a ottobre 2015, si è fatto apprezzare da critica e pubblico ed è stato realizzato insieme al grande musicista di fama internazionale RaresMorarescu.
(di Alessandra Prospero)