La Pasqua è passata da circa 35 giorni per i cattolici, ma per i cristiani ortodossi si festeggerà il Primo di Maggio (spostata da noi all’8 maggio per necessità) perche, seguono l’antico calendario giuliano. Dopo una Quaresima di digiuno a base di verdura, giorno 8 maggio la folta comunità romena di Caltanissetta, grazie alla perseveranza, alla tenacia e alla competenza di Piero Lamendola, Dorina Stanciu e Georgeta Icleanu festeggerà tra cultura, musica tradizionale e le danze popolari la Pasqua secondo la tradizione, nei locali della Chiesa San Giuseppe retta da Padre Salvatore Lo Vetere. Le “uova rosse” sono una tradizione molto importante nella cultura pasquale rumena. Secondo la leggenda mentre i Farisei festeggiavano la morte del Cristo, avrebbero pronunciato con scherno queste parole: “quando questo gallo di cui ci nutriamo riprenderà a volare, e le uova sul nostro desco diventeranno rosse, allora risusciterà Gesù”. Al termine di questa frase, le uova diventarono rosse e il gallo cominciò a svolazzare. Si dice inoltre che i bambini, nel giorno di Pasqua, si debbano lavare il viso con acqua nella quale sia stato immerso un uovo tinto di rosso e un soldo d’argento. Ecco, secondo le antiche tradizioni da cosa è composto un menù tipico della Pasqua rumena: Musacá: specialità di carne di maiale trita e speziata con aglio e peperoncino; Passatura: pietanza a base di lardo verze e cipolle; Mititei o Mici: polpette di carne di forma cilindrica di carne di vacca (talvolta mescolata con maiale o pecora) condita con aglio e pepe nero (a volte peperoncino) e una spezia locale chiamata Cimbru, sono cucinati sulla griglia e possono essere serviti con senape, o con altre salse locali; Ciorbă: minestra o zuppa, preparata con ingredienti diversi, soprattutto verdure; Sarmale: involtini di fogli di verza o di vite farciti con macinato di carne di maiale, riso, più altre verdure e sapori; Cozonac: dolce tipico natalizio dalla forma parallelepipeda ripieno di canditi, noci e cacao. Tutto è pronto per una Buona Pasqua o, meglio Paște fericit!!! La comunità romena di Caltanissetta conta più di 800 persone e tutti hanno un punto di riferimento importante, rappresentato dalla loro Chiesa Ortodossa dei Santi Calogero eremita di Caltanissetta e di Sant’Elia sita in via Re d’Italia diretta dell’Archimandrita Paolo Patricolo, vera guida spirituale e morale. Da quando la parrocchia romeno-ortodossa è stata affidata a questo giovane e dinamico padre, le attività e i fedeli si sono letteralmente moltiplicati. Infine, giova ricordare che dopo oltre mille anni si celebrerà a Creta nei giorni di 16-27 il Santo e grande Sinodo della Chiesa Ortodossa a cui parteciperanno i responsabili di tutte le Chiese autocefale. La Chiesa cattolica, come disse Giovanni Paolo II nel 1989, deve tornare a respirare con due polmoni, l’oriente e l’occidente.
Carlo Sorbetto