I «tempi supplementari», le birre strette in mani nervose e poi la festa attesa da giorni è scoppiata in differita, davanti alla tivù. Via via si è trasformata nella lunga diretta di un’emozione collettiva che ha invaso strade, pub, locali e ogni anfratto di una città esplosa e rimasta a godere fino all’alba la detonazione di una gioia blu. Scesa la notte si sono alzate le luci sul Leicester campione d’Inghilterra per la prima volta in 132 anni. A consegnare ai Bluesun titolo incosciente e inaspettato, è stato un sofferto 2-2 agguantato all’83’ dal Chelsea, andato sotto 2-0, contro il Tottenham in un posticipo trasformato in un thriller. Il punto che mancava alla conquista del campionato delle Foxes l’ha regalato, ironia del destino, l’ex squadra di Mourinho che ha scritto pure il punto esclamativo e il lieto fine a una favola irripetibile.
Tutti a casa Vardy. La città dei perdenti, la provincia anonima del Regno di Sua Maestà costruita in gran parte sul lavoro e il sudore di sudditi di seconda classe e di ex figli delle colonie dell’Impero britannico, trova redenzione e una sponda di libertà anche sul suo fiume: il Soar che altro non vuol dire che librarsi, planare. E in volo si sono alzati i 330 mila abitanti, portati per mano verso il titolo da una squadra di rigenerati. Il simbolo di un manipolo di emarginati riscattati è il bomber Jamie Vardy: 22 gol e il premio di miglior giocatore dell’anno consegnatogli dai giornalisti inglesi. A casa sua, di quello che era un operario in una fabbrica di protesi, la squadra si è ritrovata per vivere gli ultimi attimi di angoscia e accogliere i primi vagiti del trionfo. Quando l’arbitro Mark Clattenburg ha fischiato la fine e certificato il 2-2 tra Chelsea e Tottenham, è scoppiata la festa. A casa Vardy e in tutte le altre.
La scommessa di Lineker. È l’ora dei sorrisi e delle lacrime e di pagare le chissà quante scommesse tra amici. Lo farà anche Gary Lineker. Lo storico ex del Leicester (ancora resiste il suo il record di 24 gol fissato nel 1984/85) e icona dell’Inghilterra, cui si devono battute pungenti e sentenze passate alla storia come («Il calcio è un gioco semplice in cui alla fine di solito vincono i tedeschi»), dovrà presentarsi in mutande alla prima puntata della prossima stagione di Match of the Day, il 90° Minuto targato Bbc.
La favola ora vuole diventare leggenda e richiamare la storica doppietta del Nottingham Forest di Brian Clough, un Mourinho ante litteram, che nel 1978 vinse il suo primo campionato e l’anno dopo conquistò la Coppa dei Campioni. Nessuno ci avrebbe puntato un penny allora, ma questa è già storia vecchia e vissuta a Leicester. (Fonte corriere.it)