Il siciliano Vincenzo Nibali compie un capolavoro al Giro d’Italia: è maglia rosa

La bocca aperta, i denti digrignati. E tutto intorno un’esplosione di gioia e colori. Vincenzo Nibali si alza sulla sella, dà gli ultimi colpi di pedale e taglia il traguardo di un’impresa storica. Il ribaltone è sorprendente e completo: lo Squalo di Messina ha azzannato a Sant’Anna di Vinadio il 99° Giro d’Italia, il secondo della sua carriera dopo quello del 2013, il quarto grande giro insieme alla Vuelta 2010 e al Tour 2014. Numeri da campione, come da campione sono gli ultimi 15 km della Guillestre-Sant’Anna di Vinadio che lo hanno condotto al successo. Nibali ha attaccato sulla salita della Lombarda, a poco più di 4 km dalla vetta. Una progressione irresistibile, mentre Esteban Chaves vedeva la maglia celeste diventare sempre più piccola. Sotto lo striscione del gpm, il suo vantaggio era già di 56’’. All’alba di questa giornata di gloria, aveva 44’’ di ritardo dal sogno. Con la maglia rosa virtualmente addosso si è buttato in picchiata dalla Lombarda, ha resistito all’acido lattico sugli ultimi due km di salita e ha afferrato il trionfo davanti al Santuario di Sant’Anna. La giornata perfetta. Chaves arriva al traguardo 1’36’’ dopo, mentre Rein Taaramae, ex compagno di Vincenzo all’Astana, festeggia la vittoria della 20ª tappa.
LA TAPPA — Ultimo capitolo del romanzo rosa prima della passerella di Torino. Si va da Guillestre a Sant’Anna di Vinadio, 134 km con il Vars, la Bonette e la Lombarda da scalare prima delle ultime rampe verso il Santuario più in alto d’Europa. La fuga parte sul Col de Vars. All’attacco vanno in dieci: Brambilla (Etixx), Foliforov (Gazprom), Nieve (Sky), Denifl (Iam), Kangert (Astana) Atapuma (Bmc), Visconti (Movistar), Dombrowski (Cannondale), Rybalkin (Gazprom) e Taaramae (Katusha). L’austriaco Denifl transita in testa sul primo gpm di giornata, mentre ai piedi della Bonette parte Mikel Nieve che guadagna subito 1’ di vantaggio. Il basco di Sky è primo in vetta e maglia azzurra a scapito di Damiano Cunego. Sulla lunghissima salita (22,2 km al 6,7%) si muove per primo Rafal Majka, tallonato da Chaves e Nibali. In discesa è la coppia Movistar Valverde-Amador a prendere la testa: il gruppo si allunga fra i tornanti. A 48,5 km dal traguardo, finisce la fuga solitaria di Nieve, ripreso dagli inseguitori. Il gruppo della maglia rosa è 9’ più indietro.
IL MOMENTO CHIAVE — All’inizio della Lombarda scatta Dombrowski, Atapuma si riporta immediatamente sotto, poi si accodano anche Visconti, Taaramae e Kangert. Dietro è l’Astana con Fuglsang e Scarponi a dettare il ritmo. Restano in 14 nel gruppo dei migliori: tutti i big di classifica tranne Pozzovivo, in difficoltà già dalle rampe del Vars. Mentre Taaramae scatta dal gruppetto di testa per andare a prendersi la vittoria, Scarponi accelera e Nibali alle sue spalle dà una prima fiammata: Chaves e Kruijswijk sono alla sua ruota. Restano in otto: Scarponi, Nibali, Chaves, Kruijswijk, Valverde, Jungels, Majka e Uran. Dall’ammiraglia parte l’ordine a Kangert di rallentare e aspettare il capitano alle sue spalle: la stessa tattica messa in atto il giorno precedente con Scarponi e che aveva contribuito al successo di Nibali. Anche stavolta si rivela decisiva. Nibali attacca sotto lo striscione dei -15 (a -4,7 dal gpm). Chaves non risponde, perde terreno e insegue insieme a Valverde. Mentre Uran li raggiunge, Vincenzo trova sulla sua strada Kangert e il vantaggio aumenta. Al gpm ha 56’’ di distacco dalla maglia rosa, la discesa è perfetta, le ultime rampe verso Sant’Anna di Vinadio sono una passerella di fatica e di gloria. Chaves è lontano, il Giro è dello Squalo. (di Mattia Bazzoni, fonte gazzetta.it)
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