
LA TAPPA — Ultimo capitolo del romanzo rosa prima della passerella di Torino. Si va da Guillestre a Sant’Anna di Vinadio, 134 km con il Vars, la Bonette e la Lombarda da scalare prima delle ultime rampe verso il Santuario più in alto d’Europa. La fuga parte sul Col de Vars. All’attacco vanno in dieci: Brambilla (Etixx), Foliforov (Gazprom), Nieve (Sky), Denifl (Iam), Kangert (Astana) Atapuma (Bmc), Visconti (Movistar), Dombrowski (Cannondale), Rybalkin (Gazprom) e Taaramae (Katusha). L’austriaco Denifl transita in testa sul primo gpm di giornata, mentre ai piedi della Bonette parte Mikel Nieve che guadagna subito 1’ di vantaggio. Il basco di Sky è primo in vetta e maglia azzurra a scapito di Damiano Cunego. Sulla lunghissima salita (22,2 km al 6,7%) si muove per primo Rafal Majka, tallonato da Chaves e Nibali. In discesa è la coppia Movistar Valverde-Amador a prendere la testa: il gruppo si allunga fra i tornanti. A 48,5 km dal traguardo, finisce la fuga solitaria di Nieve, ripreso dagli inseguitori. Il gruppo della maglia rosa è 9’ più indietro.
IL MOMENTO CHIAVE — All’inizio della Lombarda scatta Dombrowski, Atapuma si riporta immediatamente sotto, poi si accodano anche Visconti, Taaramae e Kangert. Dietro è l’Astana con Fuglsang e Scarponi a dettare il ritmo. Restano in 14 nel gruppo dei migliori: tutti i big di classifica tranne Pozzovivo, in difficoltà già dalle rampe del Vars. Mentre Taaramae scatta dal gruppetto di testa per andare a prendersi la vittoria, Scarponi accelera e Nibali alle sue spalle dà una prima fiammata: Chaves e Kruijswijk sono alla sua ruota. Restano in otto: Scarponi, Nibali, Chaves, Kruijswijk, Valverde, Jungels, Majka e Uran. Dall’ammiraglia parte l’ordine a Kangert di rallentare e aspettare il capitano alle sue spalle: la stessa tattica messa in atto il giorno precedente con Scarponi e che aveva contribuito al successo di Nibali. Anche stavolta si rivela decisiva. Nibali attacca sotto lo striscione dei -15 (a -4,7 dal gpm). Chaves non risponde, perde terreno e insegue insieme a Valverde. Mentre Uran li raggiunge, Vincenzo trova sulla sua strada Kangert e il vantaggio aumenta. Al gpm ha 56’’ di distacco dalla maglia rosa, la discesa è perfetta, le ultime rampe verso Sant’Anna di Vinadio sono una passerella di fatica e di gloria. Chaves è lontano, il Giro è dello Squalo. (di Mattia Bazzoni, fonte gazzetta.it)