Opposizione compatta: “La Montagnino si dimetta. Siamo stanchi di farle da balia”

Leyla MontagninoCALTANISSETTA – L’annullamento delle sedute del consiglio comunale in programma il 21 e 28 aprile, motivato da presunti vizi di legittimità, secondo l’opposizione, è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Gli undici consiglieri comunali di opposizione hanno emanato una nota stampa in cui chiedono le dimissioni di Leyla Montagnino dalla carica di presidente del consiglio comunale. Di seguito il contenuto integrale del documento dell’opposizione.

 Questa volta le richieste di dimissioni arrivano dal tavolo dei Consiglieri di Opposizione ed hanno un mittente differente rispetto al destinatario delle richieste di dimissioni avanzate dai Consiglieri di Maggioranza: La Presidente Montagnino.

Se qualche giorno addietro abbiamo assistito ad una vera e propria guerra politica all’interno della Maggioranza che, a gran voce, chiedeva l’azzeramento della Giunta Ruvolo lasciando indenne il Presidente del Consiglio Comunale, oggi nel calderone c’entra anche quest’ultima.

L’ENNESIMO PASTICCIO del Presidente del Consiglio Comunale è stata l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non possiamo più restare silenti e fare finta che tutto proceda nel migliore dei modi come in una Istituzione che si rispetti.

E così, dopo tante altri errori, anche questa volta dopo avere rilevato che la Convocazione dei Consigli Comunali di giorno 21 e 28 del c.m. peccava per gravi vizi di legittimità noi, Consiglieri di Opposizione, abbiamo chiesto l’annullamento delle sedute di Consiglio e della Conferenza dei Capi Gruppo svoltasi in assenza del numero legale contrariamente a quanto afferma il Presidente stesso.

A tutto c’è un limite, non possiamo continuare a fare da balia al Presidente del Consiglio Comunale cui il Civico Consesso ha conferito i poteri e con questi il compito di coordinare un Ufficio ed un’assemblea che puntualmente deve autogestirsi per via dell’inesistenza del ruolo di Presidente del Consiglio Comunale.

Riteniamo che molti errori siano stati commessi per negligenza e scarso interesse del Presidente del Consiglio Comunale che ha sottovalutato il ruolo ricoperto. La scarsa presenza e la leggerezza con cui sono stati  affrontati diversi  problemi proposti hanno determinato malumori tra i Consiglieri Comunali che, oggi più che mai, non riconoscono più alla MONTAGNINO il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale, tanto è vero che molte riunioni da quest’ultima convocate vengono puntualmente disattese.

CHIEDIAMO MAGGIORI TUTELE RISPETTO A QUELLE CHE SINO AD OGGI NON ABBIAMO AVUTO.

Ci appelliamo al senso di responsabilità del Partito Democratico e del Gruppo Consiliare perché si proceda alla sostituzione del Presidente individuando figure più presenti in Consiglio e con la voglia di riorganizzare un Ufficio che oggi procede con assoluta lentezza e disorganizzazione.

Non crediamo più in questo Presidente del tutto assente e molto distratta.

Se il Partito Democratico non coglierà in tempi brevi la nostra richiesta faremo convocare un Consiglio Comunale per chiedere le DIMISSIONI del Presidente MONTAGNINO e proveremo ad individuare all’interno del Civico Consesso una figura con la voglia di lavorare ed un’autorevolezza idonea al ruolo da ricoprire.

I Consiglieri Comunali Calogero Adornetto, Antonio Favata, Angelo Failla, Giovanni Magrì, Walter Dorato, Gianluca Bruzzaniti, Oscar Aiello, Valeria Alaimo, Alessandro Maira, Calogero Bellavia, Toty Petrantoni

View Comments

  • Il PD nisseno ha espresso il meglio del meglio!!! Non si è bravi politici per via del cognome che si porta, ammesso che il cognome sia indice di qualità, ma per proprie virtù! La presidentessa non ha mostrato alcunché di buono!!!

  • Scusate l'intrusione. L'espressione "CHIEDIAMO MAGGIORI TUTELE DI QUELLE CHE SINO AD OGGI NON ABBIAMO AVUTO" non è corretta.

    "CHIEDIAMO MAGGIORI TUTELE DI QUELLE CHE SINO AD OGGI ABBIAMO AVUTO" è corretto.
    Altrimenti non si capisce che cosa vogliano i nostri consiglieri.

    Distinti saluti.

  • Nella sua inutilitá almeno ad una cosa è servita, a fare ricompattare la minoranza. brava

Condividi