A Lanzarote, nell’arcipelago spagnolo delle isole Canarie, si trova il primo museo sottomarino d’Europa (Molinere Underwater Sculpture Park) realizzato a 14 metri di profondità, dall’eco-scultore britannico Jason DeCaires Tayloro. Ed è così che nel mondo sottomarino, si possono ammirare le sculture subacquee, che si mescolano con il fondale e ne diventano parte integrante, trasformandosi in barriere coralline artificiali. Le sculture raccontano i dilemmi e le contraddizioni del mondo contemporaneo; tra le attrattive più significative c’è la ‘Zattera di Lampedusa’ una scultura dedicata alla strage dei migranti, oggi tema attuale come mai.
L’opera in particolare ricorda un dipinto di Théodore Géricault ‘La zattera di Medusa’ che raffigura degli uomini in un palese stato di agitazione e stanchezza, rifugiatisi su una zattera dopo l’affondamento della loro nave, la francese ‘Medusa’, un fatto di cronaca realmente accaduto nel 1816, che colpì nel profondo l’animo dell’artista francese tanto da realizzarne un’opera, che oggi ispira il lavoro dell’artista Jason DeCaires Tayloro.
La ‘Zattera di Lampedusa’ è stata realizzata con i calchi di 13 migranti realmente approdati alle Canarie dopo aver affrontato il difficile e lungo viaggio della speranza alla ricerca di una vita migliore. Un’opera questa, che pone in chi le osserva strazianti riflessioni; un grido d’aiuto disperato che spesso non trova alcuna risposta e si perde nel silenzio dell’oceano dove ogni suono cessa di esistere, ed è proprio nel silenzio della nostra indifferenza che si consuma la tragedia.
Come precisa l’artista l’opera “Non è un omaggio o un memoriale a queste vite perdute, questo è invece un monito alla responsabilità collettività”, lo scultore rimprovera aspramente il comune disinteresse della società per quegli uomini, donne e bambini abbandonati a se stessi vittime innocenti della beffarda ed ingiusta sorte.
Accanto a quest’opera Jason DeCaires Taylor, ha posizionato altre allegorie della vita moderna: una scultura ritrae un gruppo di 35 persone che vagano senza meta, un’altra una coppia, che affonda durante un selfie, come a suggerire il paradosso di chi, sul gommone lotta incessantemente per aggrapparsi alla vita e chi su un ‘gommone’ si perde nella futilità dei piaceri ,così da testimoniare il potenziale devastante della tecnologia nei rapporti umani.
Le statue sono realizzate a grandezza naturale, e ciò rende le opere estremamente realistiche.
Tutte le sculture sono realizzate con un materiale che non intacca l’ecosistema marino anzi è concepito per incoraggiare la biodiversità, dando vita ad un giardino botanico sottomarino che celebra il rito tra arte e natura.
Il fondale sabbioso e poco profondo, la trasparenza e caratteristiche qualitative dell’acqua sono stati fattori determinanti per la scelta dell’area trasformata in museo
le cui opere,per ovvie ragioni, sono visibili solo ed esclusivamente da turisti armati di pinne e bombole, che potranno ammirare per la prima volta l’esposizione il 25 febbraio, giorno in cui verrà ufficialmente aperta al pubblico.
Jason DeCaires Taylor non è nuovo a questo tipo di allestimenti, ma è autore di un altro parco sottomarino quello di Grenada di Grenada, nelle Indie Occidentali, è ora elencato come uno delle 25 meraviglie del mondo da National Geographic. Il suo lavoro è stato determinante per la creazione di un’area protetta marina, delineata da parte del governo locale. In seguito nel 2009 ha co-fondato MUSA (Museo de Arte Subacuático), un museo monumentale, con una collezione di oltre 500 delle sue opere scultoree, sommerse al largo delle coste di Cancun, in Messico; descritto da Forbes come:”una delle destinazioni di viaggio più uniche al mondo“.