MUSSOMELI – Si allarga l’inchiesta sulla morte di Salvatore Burrogano, il pensionato morto lo scorso fine settimana dopo essere stato investito da un giovane mussomelese. Dopo il ragazzo, nel registro degli indagati sono finiti quattro medici: due sanitari in servizio nel reparto di Ortopedia, il camice bianco che per prima lo ha visitato non appena è giunto al Pronto soccorso ed un’anestesista. Si tratta più che altro di atti dovuti. I quattro nelle scorse ore hanno ricevuto gli altrettanti avvisi di garanzia. Burrogano morì qualche ora dopo essere stato sopposto ad un intervento chirurgico al femore. Operazione necessaria a seguito dell’incidente. La morte pare essere sopraggiunta per una serie di complicazioni e fatalità. L’uomo giovedì 7 aprile fu lievemente “toccato” dall’auto guidata dal 27enne. L’automobilista, in via Bellini, a pochi passi dal piazzale Mongibello, era impegnato in una manovra in retromarcia. Mentre stava tentando di uscire da un parcheggio ha involontariamente colpito l’anziano che si trovava dinanzi il proprio garage di casa. Proprio il giovane è stato il primo a soccorrerlo, accompagnandolo immediatamente al Pronto soccorso dell’ospedale Longo e premurandosi delle sue condizioni di salute. Per via dell’età, l’urto ha provocato una lesione al femore e che ha indotto i medici a ricoverarlo e a sottoporlo ad un intervento chirurgico. Venerdì l’operazione. Dopo alcune ore però per il povero pensionato è sopraggiunta la morte. Il giorno seguente, sabato 9 aprile, la Procura della Repubblica di Caltanissetta ha aperto l’inchiesta ed i carabinieri hanno sequestrato la salma poco prima che la bara arrivasse in chiesa per i funerali. Il corpo privo di vita della vittima è stato quindi trasferito all’obitorio dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Con l’apertura dell’inchiesta, quale atto dovuto, la Pm titolare del procedimento, Claudia Pasciutti, ha iscritto nel registro degli indagati l’investitore. Nei giorni successivi, destinatari dell’avviso di garanzia sono stati invece i quattro medici dell’ospedale. Per capirci coloro che in qualche modo hanno avuto a che fare con il paziente. Indagati perciò gli ortopedici che l’hanno operato, la collega anestesista e il dottore che lo ha visitato per prima non appena arrivato al Pronto soccorso del nosocomio. Al momento il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo. I carabinieri hanno pure sequestrato le cartelle cliniche per appurare eventuali responsabilità dei sanitari. Tale vicenda, al di là degli strascichi giudiziari, ha comunque sconvolto due famiglie. Quella della vittima, un pensionato che divideva la sua vita tra Mussomeli, suo paese d’origine, ed Agrigento, dove risiedono i familiari, e quella del giovane investitore, un bravo ragazzo e che appartiene ad una famiglia molto nota e stimata in città.