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Mussomeli, “Fra Michele” della Madonna delle Vanelle nel ricordo degli anziani; “religioso semplice e buono”

Carmelo Barba

Mussomeli, “Fra Michele” della Madonna delle Vanelle nel ricordo degli anziani; “religioso semplice e buono”

Mar, 19/04/2016 - 13:47

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Fra micheleMUSSOMELI – 138 anni dalla  nascita, forse nessuno più ne parla: l’umile fraticello  “Fra Michele Genco Russo, religioso buono e semplice” così hanno scritto sulla lapide nel loculo assegnatogli dalla Confraternita della Madonna delle Vanelle, dove da 52 anni sono custodite le sue ceneri. Parlare di Fra Michele con gli anziani è come farli ritornare nei tempi della loro giovinezza, allorquando ognuno rincorreva i propri sogni e sperimentava la dura quotidianità del tempo. “Fra Michele”, certamente un personaggio, se vogliamo, anche misterioso, in quanto, poco di lui,  si parlerebbe della sua presenza nella terra di Manfredi, dove, rimangono ancora i poco chiari ricordi di quanti gli hanno voluto bene   per essere stata una persona semplice ed assai devota della Madonna delle Vanelle; infatti, fu il custode della piccola chiesa che si trova, appunto, nella parte bassa del paese. Camminava coi sandali a piedi nudi  ed era voluto bene da tutto il quartiere di Sant’ Enrico, e non solo. Una vita di elemosina, bisaccia a tracolla per custodire l’elemosina che la gente spontaneamente offriva. “ Era uno bravo, chi gli dava un  pezzo di pane, chi un po’ di formaggio, chi gli faceva il fuoco con lo scaldino, nel periodo invernale, era vestito da frate con abiti di colore marrone, con la cintura e col cappuccio”, così il racconto di una signora “santariisa doc”. Silenzioso, e curvo su stesso, bastone in mano, camminava dritto per la sua strada e, quando qualche ragazzo si divertiva a farlo arrabbiare, si fermava di botto e con occhi fissi rivolti all’interlocutore,  e con un segno di bastone, lo metteva subito in riga, facendolo persino scappare. Peregrinava tutti i giorni per raccogliere l’elemosina, anche col cattivo tempo, col cappuccio in testa. I suoi passi cadenzati per la strada, accompagnati dal rumore della corona del rosario, appesa alla cintura del saio indossato, erano premonitori del suo arrivo nelle abitazioni dei suoi conoscenti, pronto a bussare per la richiesta dell’obolo. Una persona semplice ed innocua , ma tanto utile alla piccola chiesetta della Madonna delle Vanelle, di cui curava la pulizia e la custodia. Un personaggio simbolo, indiscutibilmente,  del quartiere della Madonna delle Vanelle, le cui gioiose campane continuano ad annunciare l’arrivo della imminente  festa della terza domenica di maggio,  appunto la festa primaverile della Madonna delle Vanelle. (foto Mussomelesi nel Mondo)