PALERMO – Un conto salatissimo da 32 milioni di euro. L’ha presentato Riscossione Sicilia al deputato regionale ex Pd, oggi del gruppo misto, Francesco Riggio (nella foto). “Una cifra altissima che abbiamo quantificato appunto in 32 milioni”, conferma l’amministratore unico dell’ente Antonio Fiumefreddo, che in massima parte farebbe riferimento, “all’ingente danno erariale legato al periodo in cui era al vertice del Ciapi”, l’ente di formazione finito sotto la lente della Corte dei conti per il finanziamento stramilionario di un progetto di apprendistato e comunicazione secondo l’accusa mai davvero avviato. Il 14 gennaio Riggio – che ora rischierebbe anche lo scranno di deputato – era stato condannato dalla sezione d’appello della magistratura contabile a rifondere 3,7 milioni. “Ma non e’ la sola cifra che deve pagare e vi sono altre responsabilita’ accertate di cui risponde in solido con altri”, spiega Fiumefreddo che afferma che Riscossione ha gia’ proceduto a iscrivere l’ipoteca sugli immobili, a pignorare l’indennita’ di parlamentare e a bloccare i beni mobili. “E’ un caso macroscopico, rispetto al quale Riggio – continua il manager pubblico – non aveva neppure previsto o concordato un piano di rientro”. Il deputato ha presentato opposizione al giudice. Per Fiumefreddo, pero’, “non vale la risposta ‘mi sono rivolto al giudice per avere la sospensione’, perche’ le cartelle esattoriali sono esecutive per legge”. Ma c’e’ un altro profilo che deve essere chiarito: la situazione di Riggio era chiara a fronte della documentazione dell’Agenzia delle entrate che costituisce il presupposto dell’azione di recupero. “Ma per tre anni – conclude Fiumefreddo – nessuno si e’, diciamo cosi’, accorto. Sono stato io a muovere le acque. Ci sono dei funzionari che dovranno rispondere di questa inerzia e lo fara’ davanti alla procura destinataria di una mia precisa segnalazione”.
Danno erariale, Record in Sicilia: cartella da 32 mln, pignorati beni e stipendio a deputato Ars
Ven, 08/04/2016 - 09:45
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