CALTANISSETTA – La Procura di Caltanissetta esclude il coinvolgimento dei servizi segreti nella strage di Capaci. “Nella fase dibattimentale sono emerse dichiarazioni generiche sulla presenza di soggetti appartenenti ai servizi segreti, indicati senza volto e senza nome. Fra l’altro nessuno sarebbe stato in grado di indicarne il ruolo”, ha sostenuto il sostituto procuratore della Dda di Caltanissetta, Stefano Luciani, durante la requisitoria, davanti alla Corte d’Assise di Caltanissetta, per il secondo processo sull’attentato in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e di tre agenti della scorta. Il riferimento e’ a Giovanni Aiello, detto “faccia da mostro”, indicato da molti collaboratori come uno 007 che avrebbe ricoperto un ruolo nella strage di Capaci. “Lo scenario e’ suggestivo – ha detto il Pm – perche’ siamo in presenza di una melodia orecchiabile ma che non funziona, perchè all’interno di questa melodia c’e’ una o piu’ note disarmoniche. Queste dichiarazioni provengono da soggetti non palermitani, inseriti nei piani bassi di Cosa nostra. Nessun capo ha mai parlato di questi fatti. Nessun boss e’ in possesso di queste informazioni. E’ una costruzione investigativa improponibile. Sono stufo di sentir parlare che questo ufficio mette la polvere sotto il tappeto. Bisogna separare tutto cio’ che non ha dignita’ di prova in questo processo”.