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Città calpestata. C’era una volta la politica: tragedia in 3 atti in scena a Palazzo del Carmine

Michele Spena

Città calpestata. C’era una volta la politica: tragedia in 3 atti in scena a Palazzo del Carmine

Sab, 02/04/2016 - 00:09

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imageCALTANISSETTA – C’era una volta la politica che sapeva da che parte stare, anche se non sempre era quella del giusto;
C’era una volta la politica che litigava sulle cose da fare, ed alla fine decideva ed eseguiva;
C’era una volta la politica che aveva il buon senso di rispettare l’intelligenza del proprio consenso.
La conferenza stampa dei “Ribelli” del PD nisseno (o di ciò che ne rimane) Dolce e Petitto, è il terzo atto di una tragedia iniziata tempo fa con i “Moderati” ex centristi, delfini di Gianluca Miccichè, Calafato, Daniele e Del Popolo, e con i “Siciliani Futuri” (alias Salvatore Cardinale), ex civici Licata e Talluto.
Filo conduttore della tragedia, l’irraggiungibile obiettivo di far dimenticare alla Città il proprio ruolo di protagonisti, se non addirittura ideologi, dell’Amministrazione Ruvolo, risultati della quale non vogliamo commentare in questa sede.
Nessuno è colpevole, insomma. Per i “Siciliani Futuri”, per i “Moderati” ed i “Ribelli” è sufficiente protestare, minacciare mozioni di sfiducia, sfoggiare con solennità un linguaggio fastidiosamente politichese per essere assolti dal peccato originale di avere appoggiato Ruvolo ed avere determinato la attuale situazione di pericoloso stallo politico amministrativo.
Ma a ben vedere è sufficiente consultare i nostri archivi per scoprire che i nostri cari Consiglieri Comunali, e naturalmente non ci riferiamo soltanto ai “Siciliani Futuri, ai Moderati ed ai Ribelli, ma all’intero Civico Consesso, sono stati, fino ad oggi, ben lungi dall’essere attivi nel proprio ruolo.
Irrisoria la produzione di proposte concretizzate in atti amministrativi. Copiosa, invece la produzione di comunicati stampa, in uno stridente contrasto tra la cultura del fare e la cultura dell’apparire.
Basta solo citare alcuni dei punti della conferenza stampa dei “Ribelli”, che segue nello stile e contenuti le esternazioni degli altri “dissidenti”, per scoprire come la superficialità dilaghi nelle segrete stanze del potere.
Parlando di centro storico è incredibile leggere come i Consiglieri si approccino riduttivamente alla pedonalizzazione quale soluzione di tutti i mali, quando è noto da tempo che cantieri avviati dalla precedente amministrazione nel quartiere Provvidenza e a Salita Matteotti, con investimenti per milioni di euro per il recupero degli edifici semi crollati, sono bloccati, in attesa che la riflessione politica e la condivisione trovino le soluzioni progettuali più consone al “civismo”, e nel frattempo i soldi sono volati da un’altra parte dove altri pensano e decidono più velocemente.
Parlando di stagione teatrale 2016, non si comprende quale sia la proposta dei Consiglieri, se non quella di “coinvolgere” le compagnie locali per evitare polemiche.
Per quanto attiene la Settimana Santa si rimprovera all’Amministrazione di non essersi occupata dei punti di ristoro. Ebbene invitiamo a leggere il nostro articolo di qualche giorno fa e scoprirete che siamo stati precursori nell’intuire che l’aspetto alimentare, nella visione politica futura della Settimana Santa, prevarrà sull’aspetto votivo e culturale, e tutto ciò con buona pace dell’Expò e concorrenti cinesi vari.
Parlando di Piano Regolatore Generale, è surreale leggere che i Consiglieri dichiarino di aspettare le linee guida da parte dell’Amministrazione, quando le stesse sono state trasmesse in Consiglio Comunale ben due anni or sono, ancora prima dell’insediamento di Ruvolo.
Si rimprovera all’Amministrazione di non aver provveduto alla riorganizzazione del Comune ed alla digitalizzazione. Orbene, a proposito di trasparenza siamo tutti ansiosi di verificare il rispetto delle condizioni di legge da parte di Amministratori e Consiglieri nel pubblicare i curricula e redditi propri e dei familiari. Da parte di chi esige chiarezza ed efficienza ci si aspetta che si dia l’esempio, soprattutto quando amministra per mandato elettivo la cosa pubblica
Inutile pure parlare di opere di compensazione ANAS, ormai ectoplasmi, nonostante l’accordo A.R. (Ante Ruvolo) sottoscritto nel marzo del 2014, ormai solo oggetto di scenografici comunicati stampa da amministrazione e consiglio, su scampagnate a spese dei contribuenti nell’area di cantiere del raddoppio, aperto con oltre un anno di ritardo tra dolcini ed aranciata.
Persino comico parlare di impianti sportivi (Alias campo di bocce) e campus biomedico, probabilmente confuso con il precedente nell’abbagliamento causato dalla luce del trascendentale, quanto inesistente Ufficio Europa.
Diamo comunque atto ai “Ribelli”, dello sforzo di stilare l’elenco (incompleto) “della spesa” delle cose che non vanno, in attesa di scoprire, un giorno, che anche Loro, come amministratori, avrebbero potuto provare a risolvere qualcosa. Gli altri dissidenti “Siciliani Futuri” e “Moderati” sono stati ancora più distanti “dalla terra” della propria città, ormai proiettati in viaggi siderali, verso le sempre più prossime elezioni regionali.
Persino grotteschi i riferimenti religiosi nei comunicati stampa dei gruppi consiliari che litigano, quando è lampante che persino S.E. il vescovo, durante le Omelie Pasquali, abbia evidenziato un decadimento del valore delle Istituzioni politiche, che non ha precedenti, in una città la cui situazione socio economica è critica come non mai, e la distanza tra il mondo politico e il mondo reale appare sempre più incolmabile.