Dopo qualche giorno, ha ricontattato il venditore chiedendo spiegazioni circa il ritardo della merce e l’interlocutore, per tutta risposta, gli ha chiesto altri 30 euro per le spese di imballaggio e spedizione. Anche in questo caso l’acquirente ha provveduto ad effettuare il relativo bonifico, senza ricevere la merce acquistata.
Ricollegandosi nella pagina Facebook dove aveva letto l’annuncio ha poi scoperto che il post era stato rimosso, così come era stato rimosso l’account del venditore.
Al giovane a quel punto, resosi conto di essere stato vittima di una truffa, non è rimasto che rivolgersi alla Polizia per denunciare l’accaduto.