Nessun prestito a tassi d’usura, né minacce per riavere indietro i soldi. Cadono le accuse per tre nisseni finiti nel vortice di un’inchiesta che oggi, sotto il profilo processuale, si è conclusa con l’assoluzione dalle accuse di usura e tentata estorsione. Assolti il panettiere Lucio Rizza e Giuseppe Dall’Asta e Giovanbattista Vincitore, nei confronti dei quali i giudici del Tribunale collegiale di Caltanissetta hanno ritenuto che i fatti contestati non sussistono. L’indagine riguardava presunti prestiti con tassi da “cravattaro” che Rizza – secondo gli inquirenti – avrebbe concesso all’ex autosalonista nisseno Calogero D., che poi denunciò alla Squadra Mobile le vessazioni subite. Infatti se Rizza avrebbe erogato i soldi, Dell’Asta e Vincitore avrebbero avvicinato la presunta vittima – costituitasi parte civile con l’avvocato Giovanni Di Giovanni – convincendola con metodi forti a pagare il debito.La vicenda risale al 2006. Ma dal dibattimento non sono emerse prove nei confronti di Lucio Rizza, Giuseppe Dell’Asta e Giovanbattista Vincitore, che i giudici hanno assolto proprio come chiesto dai loro difensori, gli avvocati Dino Milazzo, Davide Anzalone e Maria Francesca Assennato.