Sfasciacarrozze nel mirino della Procura di Caltanissetta, che ha aperto un filone d’inchiesta su possibili inquinamenti del suolo causati dalle presunte irregolari procedure di demolizione dei veicoli da parte degli impianti autorizzati. L’indagine – che vede tre persone (amministratori e soci dell’azienda di autodemolizioni) iscritte nel registro degli indagati da parte del sostituto procuratore della Dda, Luigi Leghissa – sta muovendo i primi passi e ha già portato al sequestro preventivo della parte di un’azienda del settore attiva in provincia di Caltanissetta. Il pm ha disposto i sigilli ai macchinari utilizzati per demolire i veicoli, tra cui una pressa e un trituratore, oltre ad aree dove erano ammassati migliaia di pezzi di ricambio considerati veri e propri rifiuti speciali. Ad apporre i sigilli all’impianto sono stati gli investigatori Nucleo Ambientale della Procura nissena e i tecnici della Provincia, che hanno pure effettuato il campionamento di suolo e liquidi per verificare se è presente o meno un tasso di idrocarburi e metalli pesanti sversati a causa delle procedure non corrette di demolizione delle auto da mandare al macero. I campioni sono stati inviati ai laboratori dell’Arpa che dovranno verificare la sussistenza delle accuse contestate dagli inquirenti ai responsabili della ditta. Si attendono nuovi sviluppi dell’inchiesta che come altre punta al rispetto della normativa ambientale nei diversi settori dell’impresa.
Caltanissetta. Inchiesta Dda su sfasciacarrozze e traffico di rifiuti: tre indagati
Ven, 15/04/2016 - 13:16
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