Caltanissetta, crolla la città: tra appalti compiacenti all’Ufficio Tecnico e palazzi che si sbriciolano alla Provvidenza

imageCALTANISSETTA – Crolla la città. Mai titolo si rivelò più “veritiero”. Non crolla solo sotto il profilo morale, lacerato dall’operazione di carabinieri e Guardia di Finanza che ha scoperchiato il “vaso di Pandora” di un sistema che gestiva gli appalti in maniera clientelare, ma crolla anche “materialmente”. Potrebbe leggersi come il segno di un destino quasi beffardo, il crollo di un edificio al quartiere Provvidenza, in via Firenze: uno stabile di tre piani si è sbriciolato, per fortuna nessun ferito. Proprio uno dei simboli del decadimento cittadino, quartiere storico al centro di numerosi progetti amministrativi, su cui hanno operato o tentato di operare varie Amministrazioni, ovviamente con competenze primarie dell’Ufficio Tecnico: incapace di operare per quella costola malata del centro Storico ma capace sottobanco di dare vita ad un circo di nani, ballerine, dipendenti “allegri” ed appalti compiacenti.

Allarghiamo il compasso del ragionamento tenendo anche in considerazione l’altra preoccupante indagine, del luglio 2014, che poi si concluse con il rinvio a giudizio di 44 dipendenti del Comune di Caltanissetta – 21 vigili urbani e 23 impiegati dell’ufficio tecnico – coinvolti nell’inchiesta sull’assenteismo. Semplice dirlo con il senno del poi, ma la sensazione che all’ufficio Tecnico del Comune di Caltanissetta qualcosa non funzionasse per il verso giusto, appare evidente. Allora anche i problemi legati ai cambi di vertice dell’Ufficio ed alle paventate rotazioni dei dirigenti, assume con il senno di poi, una visione diversa.

Sorge una domanda spontanea, nessuno si è mai accorto di niente? Sindaci, assessori, consiglieri comunali, commissioni consiliari di controllo, burocrati, dirigenti, una massa enorme che quotidianamente, per disparati motivi, frequenta gli uffici e che non nota nulla di inusuale. O la nota e si gira dall’altra parte? Il semplice dubbio già di per se incrina paurosamente la credibilità del Comune e proietta ombre sinistre. Si giunge fino al punto in cui, come ha evidenziato l’inchiesta “Perla Nera” in un conto della Ragioneria del Comune “dormono” ben 800mila euro dal 2012 non messi a bilancio, e nessuno dei “controllori” se ne accorge. Il quadro è preoccupante; consideriamo poi che in questa legislatura la metà dei consiglieri comunali ha cambiato casacca ed ha prodotto quantità industriali di comunicati stampa su vicende legate a partiti, poltrone e vicende che con l’amministrazione della città non hanno nulla a che fare. A proposito i partiti politici ed i solerti consiglieri su questa vicenda ancora non hanno mandato il consueto “comunicato”: silenzio sospetto.

Una riflessione ampia che disegna il quadro disarmante di una città che crolla moralmente e materialmente. E mentre l’orchestrina suona il solito spartito intessuto di “aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso”, “riponiamo fiducia nella magistratura”, “abbiamo a cuore gli interessi della città”, il Titanic-Caltanissetta affonda lentamente, tra capitani maldestri e marinai complici: a pagare sono solo i passeggeri.

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  • ATTENZIONE! l'articolo dice "per fortuna nessun ferito". Io dico, vero è che non c'è nessun ferito ma è anche vero che sotto le macerie non rimosse potrebbe esserci il morto!

  • Da anni si sostiene che il male di questa nostra citta' e' la sua burocrazia e l'eccesso di personale negli uffici pubblici utili solo a far girare le "carte e,non parliamo dei c.d.politici che si sono succeduti nel tempo.I casi che ogni giorno la magistratura porta alla ribalta delle cronache stanno assumendo proporzioni gigantesche e davvero preoccupanti.Da anni i nisseni notano che i mali dell'amministrazione comunale non vengono solo dalla pessima classe politica che ci governa e amministra,ma anche da tutto quell'enorme apparato burocratico che fa sguazzare il malaffare e il malcostume in alcuni uffici comunali.Da anni assistiamo alle continue ed estenuanti indagini della magistratura che hanno scoperchiato la commistione tra la politica e gli affari che hanno mortificato e ucciso il concetto di "Politica" insediando una nuova generazione di politici che, a onor del vero,non ha risollevato le sorti della citta'ma anzi assiste impotente e nel migliore dei casi con proclami e annunci di sole buone intenzioni.Da mesi noi nisseni sosteniamo(inascoltati) che il male di Caltanissetta e'la sua burocrazia e l'eccesso di personale negli uffici pubblici utili solo a far girare la carta,ma facendola girare soprattutto in modo che i passaggi di fogli da una scrivania all'altra per arrivare alle fatidiche firme autorizzative,nascondano in realta' un illecito flusso di denaro che arriva direttamente nelle tasche di chi appone il timbro col bollo tondo e lo scarabocchio della sua firma illegibile.Sarebbe auspicabile che le indagini della magistratura dovrebbero orientarsi sia sugli illeciti commessi dagli amministratori locali eletti dai cittadini,ma anche e soprattutto sul personale che ricopre ruoli chiave nella gestione degli appalti e servizi.Meno carte e passaggi piu'semplici e controllabili da chiunque vogliono dire piu'trasparenza e meno furberie.

  • Considerazioni sacrosante! Ormai è solo il malaffare che governa in questo povero Paese.
    Il "Marcovaldo" qualunque che non ha voglia di chiedere favori a chicchessia non riuscirà mai a fare qualcosa, neanche con tutta la tenacia e buona volontà del mondo, è impossibile qui!

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