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Riflessioni. La politica stia lontana dalla Settimana Santa: per favore niente passerelle ed inviti ruffiani

Michele Spena

Riflessioni. La politica stia lontana dalla Settimana Santa: per favore niente passerelle ed inviti ruffiani

Sab, 19/03/2016 - 00:25

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imageCALTANISSETTA – Cosa rimane di una comunità in affanno, indebolita dall’impoverimento del proprio tessuto economico, tradita da chi le ha promesso miracoli nel domani e le toglie quotidianamente il presente, se non il proprio patrimonio valoriale.
La Settimana Santa nissena è molto più che un’attrazione turistica, un simposio del folklore, un esercizio didattico per i professionisti del marketing territoriale.
E’ una magniloquente sintesi tra i più autentici e preziosi valori del nostro patrimonio storico ed antropologico e il costrutto devozionale delle persone semplici, ma dalla fede assoluta, che ancora oggi in parte prevalente, vivono nella nostra città.
L’iniziativa di far adottare le varicedde, i piccoli gruppi sacri del mercoledì santo, dalle scuole della città, è un tentativo di far sopravvivere i sentimenti positivi, tramandandoli alla nuova generazione, i bambini, con i cuori e le menti aperte.
I loro sorrisi, il loro piccolo orgoglioso compiacimento nell’essere divenuti custodi di questo grande patrimonio, è cibo per l’anima di tanti adulti, che scoprono, spesso commossi e con rimpianto, che i propri figli cresceranno migliori di loro, scevri dal sentimento di disamore della propria terra, nutriti, al contrario, della voglia di restare e costruire, tutti insieme una città migliore, dove la Settimana Santa diventa il simbolo dell’amore per la propria casa, per la propria scuola, per la propria famiglia.
Le Istituzioni scolastiche coinvolte hanno ben interpretato il proprio ruolo, valorizzando gli esiti didattici ed educativi con grande semplicità e spontaneità, instaurando un clima di elegante e seducente armonia.
Ciò nonostante ci corre l’obbligo, oltre ché le esperienze felici, di dover segnalare anche le esperienze meno riuscite, non con finalità polemiche, ma nell’auspicio che la critica costruttiva possa contribuire a migliorare le cose, che è in fondo il leit motif di tutto il progetto.
L’invito a partecipare all’evento dell’adozione dei piccoli gruppi sacri da parte di un noto istituto comprensivo del centro storico, ci è apparso infatti, l’annuncio di una passerella politica, seguito successivamente dai devoti ringraziamenti proprio alle personalità presenti, tra Assessori Regionali, Assessori e Consiglieri Comunali, che invece, a nostro modesto avviso, dovrebbero essere rivolti proprio ai bambini, principali destinatari e protagonisti.
Per un attimo ci siamo siamo sentiti trasportati dalla Settimana Santa Nissena, con le fiammelle fioche ma calde e rassicuranti dei ceri votivi, alla abbagliante e gelida luce dei neon di Las Vegas, che circondano le effigi, anch’esse illuminate, dello star sistem locale.
L’altisonanza dei titoli delle Signorie invitate, e la condotta compiaciuta delle autorità scolastiche a tanta magnificenza presente, ha, a nostro avviso, sviato lo scopo e turbato la sobria atmosfera dell’evento, che sarebbe dovuto essere ancora più pregno di semplicità e riflessione proprio per la problematicità del quartiere Angeli che ha ospitato l’evento, divenuto, forse involontariamente, auto celebrativo.
Quanto ci sia di buon gusto e spirito didattico nella scena alla quale, nostro malgrado, abbiamo assistito, non spetta a noi giudicarlo.
Auspichiamo certamente che detta evenienza, delle modalità fortunatamente uniche rispetto alle altre felici esperienze con gli altri Istituti Scolastici, non debba ripetersi.
I nisseni, ed i bambini hanno bisogno di fede e valori. La politica, soprattutto quella che vediamo nei nostri tempi, può tranquillamente aspettare la fine della Settimana Santa.