In questa Pasqua di Misericordia, insieme a tanti motivi di gioia per diversi “segnali” positivi che vengono dai vari “protagonisti” della Settimana Santa nissena, provo un profondo disagio e un non lieve dolore per l’ora drammatica e difficile che stiamo vivendo a causa della dilagante disoccupazione, del crescente smarrimento di tanti onesti e volenterosi uomini e donne, della confusione ideologica, della mancanza di alti ideali di vita e di seri profondi ideali politici. Mancanza anche, e molto grave, di uomini e donne capaci di vivere la politica come squisito esercizio di carità, come arte del pensare alla res publica, indicando in modo esemplare mete, strade, strategie, scelte significative per sollevare il Paese dal baratro del nulla e dal baratto di poltrone e interessi di parte… Per superare il martellante quotidiano maltrattamento della persona, sempre più naufraga in una res publica fondata sulla mancanza di lavoro e su un’etica che privilegia il tornaconto di singoli e di gruppi di potere rispetto al bene comune… E tuttavia questa è l’ora di dare fiato alla tromba della speranza! Di mobilitare le coscienze di tutti per una ribellione non violenta, per una conversione radicale di mentalità! Perché a Caltanissetta la Settimana Santa ogni anno rimette al centro l’Uomo… dei dolori… sofferente, maltrattato, tradito, umiliato, ingiustamente condannato, crocifisso… La Settimana Santa ci fa comprendere che la vera speranza sgorga dal costato squarciato di Cristo Signore. E quel Crocifisso il terzo giorno è Risorto! «Surrexit Christus spes mea!». Sì, Cristo mia speranza è risorto!
Tempo di Misericordia
Stiamo celebrando il Giubileo voluto da Papa Francesco, per mettere in evidenza il dono straordinario della Misericordia… per far sentire a tutti l’Amore del Signore e accrescere la consapevolezza di essere sempre e comunque nel materno misericordioso abbraccio di Dio Padre, che nella Passione di Cristo ci ha donato e fatto sperimentare la sua infinita tenerezza. Perché la Misericordia è il dono d’amore del cuore di tenerezza di Dio a tutti noi, uomini e donne che viviamo nella miseria del peccato, dello smarrimento del sentiero della vita, nel fallimento dell’amore, nell’isolamento causato da devianze, egoismi, individualismi. Quelle ultime ore di vita terrena di Cristo rappresentano il dispiegarsi del dirsi e del darsi di Dio come Misericordia e Perdono. Ed è Lui che chiede a noi misericordia, implorando il nostro amore!
Dio in Cristo Gesù entra nell’abisso della nostra miseria donando la sua Misericordia fino al dono del perdono, prima della nostra conversione e senza condizioni e senza pretese. Guardando a Lui, il Signore della città, questa difficile antica nostra Caltanissetta deve saper rialzare il capo con orgoglio, coraggio e intelligenza; deve sapersi inventare “nuova” per un “nuovo” possibile futuro.
Noi nisseni, poveri ma dall’animo grande e generoso, siamo chiamati a fare del nostro cuore non un’urna in cui seppellire la speranza, ma un angelo pasquale che annuncia la buona notizia della solidarietà, della carità, dell’accoglienza, della cooperazione nella costruzione del bene comune e della civiltà dell’Amore. Nella nostra Settimana Santa… dai giovani, animatori della Via Crucis con le Vare, ai devoti dei piccoli e grandi Gruppi; dalla Real Maestranza ai Fogliamari del Crocifisso Signore della Città… un solo grido ad una sola voce si alza da Caltanissetta: Viva la Misericordia di Dio! È Pasqua! La nostra Pasqua…
Mario Russotto
Vescovo