CALTANISSETTA – Leggero sconto di pena per un istruttore di polizia penitenziaria accusato di avances a sue allieve. Il piccolo colpo di forbice alla condanna è legato alla caduta di uno dei capi d’imputazione e di aggravanti. Così, in appello, per il 47enne nisseno Luigi Bellavia (avvocati Massimiliano Bellini e Gianluca Scardaci) al quale la Corte di Catania ha comminato la pena a un anno e 2 mesi, a fronte dei quindici mesi rimediati in primo grado dal tribunale catanese. Quando gli è stato anche imposto il risarcimento dei danni di tremila euro a ciascuna delle due donne che si sono costituite parte civile nei suoi confronti.
Adesso l’agente penitenziario è stato sempre ritenuto colpevole di violenza sessuale, ma non più con l’aggravante dell’abuso d’ufficio. Mentre, di contro, è caduta l’imputazione di atti osceni in luogo pubblico. È stato l’avvocato Bellini, replicando al pg, a mettere in dubbio la credibilità della parte offesa «poiché il racconto è risultato denso di contraddizioni, smentite e non risulta riscontrato, e i dati processuali raccolti smentiscono molti dei passaggi fondamentali dell’accusa», è stato un passaggio dell’arringa. È alla scuola di formazione di San Pietro Clarenza che gli episodi si sarebbero consumati nell’arco di meno di un mese, prima con le allieve e poi con la cuoca. Quest’ultimo episodio è quello che la Corte adesso ha ritenuto non sussistenza così da fare cadere le accuse di atti osceni. (di Vincenzo Falci, fonte gds.it)