Salute

Parma, operazione “Cerbero”. Clinica dell’orrore: anziani malati di alzheimer umiliati e picchiati

Redazione

Parma, operazione “Cerbero”. Clinica dell’orrore: anziani malati di alzheimer umiliati e picchiati

Sab, 19/03/2016 - 11:14

Condividi su:

PARMAPARMA -Villa Matilde è una residenza per anziani immersa nelle campagne di Bazzano, frazione di Neviano degli Arduini ai piedi dell’Appennino parmense. Una di quelle case protette che nei depliant vengono descritte con le parole “oasi” e “paradiso”. Uno di quei luoghi in cui i parenti sono fiduciosi di poter affidare i propri anziani genitori e nonni. Niente di più lontano da quanto accadeva realmente all’interno di quelle mura. Il secondo piano, dov’era situato il reparto dedicato ai malati di Alzheimer e con problemi psichiatrici, era un lager: gli operatori socio sanitari che dovevano assistere gli ospiti li sottoponevano sistematicamente a violenze fisiche e psichiche. Abusi che sono stati fermati la mattina di venerdì 18 marzo da un blitz della compagnia dei carabinieri di Parma, che ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di altrettanti dipendenti di Villa Matilde, due uomini e cinque donne. L’operazione è stata eloquentemente chiamata “Cerbero”.

La misura è stata disposta dal tribunale di Parma su richiesta del pm Lucia Russo, al termine di tre mesi di indagini condotte con intercettazioni ambientali video e audio che lasciano pochi dubbi sugli orrori che venivano perpetrati contro i degenti non autosufficienti. L’accusa per gli arrestati e per altri cinque operatori che hanno ricevuto un avviso di garanzia è di maltrattamenti continuati in concorso, aggravati dall’essere stati compiuti su persone in condizioni di minorata difesa. Queste le iniziali degli arrestati: E.H. 36 anni, G.S. 46 anni, P.A. 33 anni, S.A.48 anni, L.A. 28 anni, D.P. 30 anni, E. M di 57 anni. Si tratta di persone italiane, anche del posto, tranne due donne di origine marocchina. Le persone offese identificate sono dodici, in prevalenza affette da demenza senile.

La Procura ha inoltre documentato anche episodi singoli di violenze, compiuti da operatori che erano stati trasferiti temporaneamente da altri reparti. In due casi è stata chiesta l’interdittiva dalla professione per il reato di violenza privata, ad esempio quando un’operatrice ha costretto un anziano a inginocchiarsi e tenendolo per il collo gli ha fatto mangiare la pasta caduta sul pavimento.

La casa protetta è gestita dalla cooperativa bergamasca Kcs Caregiver ed è convenzionata con il settore pubblico. Da anni presente sul territorio, anche con una sede a Felino, aveva un’ottima fama come servizio di accoglienza per anziani. Proprio per questo, denunciano gli inquirenti, non è stato facile squarciare il velo di omertà che ha permesso che nel reparto degli ospiti più fragili le persone venissero trattate come bestie.

La tirocinante rompe l’omertà – E’ stata una tirocinante, una giovane ragazza che ha trascorso alcune settimane a Villa Matilde nell’ambito della sua formazione di operatrice sanitaria, a confermare in pieno alcune voci giunte alle orecchie dei carabinieri della stazione di Neviano degli Arduini lo scorso ottobre. Ha riferito di aver visto con i propri occhi i maltrattamenti sugli anziani, in particolare ha riferito di un episodio orrendo di un signore costretto da un’operatrice a mangiare dal pavimento il cibo come punizione per averlo fatto cadere.

Immediatamente sono scattati ulteriori accertamenti: nei locali comuni in cui si riunivano gli ospiti del reparto sono state installate videocamere e microfoni. Ed è emerso che le violenze e le umiliazioni contro i pazienti erano sistematiche. Gli operatori si rivolgevano agli anziani insultandoli con toni aggressivi e sprezzanti, di questo tenore: “vai a cagare, cretino, vaffanculo, scimmia, mammut, sgorbio, scema, mostro che fai schifo”.

A scatenare la rabbia degli assistenti erano i più normali bisogni di persone non autosufficienti, che chiedevano aiuto per andare in bagno o per mangiare. Molte volte sono stati lasciati per terra dopo essere caduti, anche per tutta la notte, nella più totale indifferenza degli operatori. I video mostrano le terribili immagini di ospiti sul pavimento che tra i lamenti cercano di rialzarsi ma non ci riescono, mentre gli assistenti passano loro di fianco come nulla fosse. Scene pietose, che duravano minuti su minuti finché non erano gli altri ospiti a cercare in qualche modo di far rialzare i caduti.

C’è un caso di un’anziana che viene lasciata in corridoio mentre gli operatori dalla guardiola la osservano indifferenti perché è “colpevole” di essere finita a terra, finché non interviene una dottoressa che se la trova davanti appena uscita dall’ascensore. Ci sono poi le violenze fisiche, anche queste reiterate: schiaffi, calci, tirate di orecchie e di capelli, spinte. Un video mostra un giovane che sferra un pugno alla schiena di un anziano, in quel momento seduto e tranquillo, con una tale forza che si fa male alla mano. Alle più elementari richieste seguivano minacce come “ti do un calcio nelle palle, vattene”, “ti prendo e ti butto giù dalla finestra”, “prendo il bastone e te lo do in testa”, “ti seppellisco viva”, rafforzati da atteggiamenti minacciosi come puntare oggetti contro gli anziani.

parma 2Le umiliazioni erano gravissime. C’è il caso di una signora che aveva bisogno di essere cambiata: gli operatori iniziano a spogliarla nella sala comune, davanti ad altri ospiti. Lei non è autosufficiente ma ha la lucidità di protestare, chiede di essere portata in una stanza privata, lontano da occhi maschili. Gli operatori proseguono come nulla fosse. Bastava che un ospite facesse il gesto di alzarsi, ad esempio per andare in bagno, per scatenare l’ira degli assistenti che con forza lo spingevano con la sedia sotto al tavolo in modo da bloccarlo, con queste urla: “Ti spacco la faccia! Ma tu sei cretina veramente! Sei proprio scema!”. Una persona che si è sporcata mangiando viene aggredita con tali parole: “Guarda quella schifosa cos’ha fatto!! Un maiale! Un ma-i-a-le. Ma stai ferma! Chi t’ha detto di togliertelo il tovagliolo?”.

Almeno un centinaio gli episodi di violenza – Gli episodi documentati di violenze e abusi sono almeno un centinaio. Fatti gravi, che hanno richiesto un intervento dei carabinieri anche per la sicurezza degli anziani ospiti. La direzione della struttura non è coinvolta e Villa Matilde continua ad operare: nel reparto psichiatrico sono stati sostituiti tutti gli operatori arrestati.