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Nel nisseno, fugge da un posto di blocco e dopo folle inseguimento si schianta con l’auto

Redazione

Nel nisseno, fugge da un posto di blocco e dopo folle inseguimento si schianta con l’auto

Lun, 14/03/2016 - 12:32

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DSC_6153-4NISCEMI – Si è conclusa contro un palo della segnaletica stradale la folle corsa in auto del pregiudicato Giacomo Buccheri, 26 anni, che dopo aver eluso un posto di blocco, ha tentato di dileguarsi. Il manigoldo, dopo un lungo inseguimento, complice lo speronamento di una pattuglia, ha perso il controllo del veicolo, una Fiat Panda, nel quale viaggiava anche una donna.

Il fatto si è verificato sabato a Niscemi. Una pattuglia di Polizia, durante l’ordinario  servizio di controllo del territorio, ha notato l’auto guidata dall’uomo noto alle forze dell’ordine per i numerosi precedenti penali soprattutto in materia di stupefacenti. Le forze dell’ordine hanno deciso di procedere ad un controllo.

Giacomo Buccheri, dapprima si è fermato e dopo aver fornito la carta di identità, ha riferito al personale di polizia di essere sprovvisto della patente di guida e di copertura assicurativa; ha pregato gli agenti di chiudere un occhio e di non procedere alla relativa contestazione.

Al netto rifiuto degli agenti di polizia, l’uomo con mossa fulminea si è dato alla fuga, sfrecciando a folle velocità con la sua auto tra le vie cittadine trafficate e affollate di pedoni. E’ iniziato un pericoloso inseguimento, al quale si è presto aggiunta un’altra pattuglia di Polizia. Il fuggiasco dapprima ha centrato l’auto di un ignaro automobilista, poi una delle pattuglie della squadra investigativa riusciva ad affiancarlo, costringendolo a speronare l’auto degli agenti. Tale manovra, infatti, ha fatto in modo che il veicolo del fuggitivo terminasse la sua folle corsa impattando a ridosso di un palo della segnaletica stradale.

A questo punto, dopo aver circondato il mezzo, gli operatori di polizia hanno dapprima invitato l’uomo a scendere dall’auto, al suo rifiuto, è stato prelevato con forza  e tratto in arresto per i reati di di violenza, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali colpose e danneggiamento aggravato.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, veniva condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.