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Il cuore della Città abbraccia le Varicedde: i nisseni le “coccolano” con composta devozione

Redazione

Il cuore della Città abbraccia le Varicedde: i nisseni le “coccolano” con composta devozione

Gio, 24/03/2016 - 14:42

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imageCALTANISSETTA – Una scommessa vinta, una successo dei nisseni, la voglia di far tornare il Centro Storico cuore pulsante della città, l’atavico attaccamento alle Varicedde, parte importante della Settima Santa.

Cercare una chiave di lettura alla folla che ieri ha assiepato le viuzze del Centro Storico per assistere compostamente alla Varicedde, diventa difficile perché molteplici sono i fattori che hanno donato nuova luce a questa risalente manifestazione. Elemento scatenante la decisione dell’Associazione dei Piccoli Gruppi Sacri di riproporre l’antico tragitto che era stato compiuto sino al 1942; le “Varicedde” dopo aver percorso il tratto iniziale di Corso Umberto per la seconda volta, hanno attraverso piazza Calatafimi, si sono dirette in via Berengario Gaetani per poi svoltare sulla Strata‘a foglia. Alla fine di via Consultore Benintendi, sono tornate in viale Conte Testasecca.

imageUn gioco di luci e ombre, di marciapiedi stracolmi di gente, in particolar modo nei segmenti di via Consultore Benintendi e Strata’ a Foglia, un profumo di “nissenità” che sembrava essersi perso negli ultimi anni. L’inizio, evento mai verificatosi, è stato di svizzera puntualità; alle 20.01 il serpentone è partito, e complice, oltre l l’impegno ed il buon senso di bande, portatori e proprietari, anche le stradine, ha mantenuto una compattezza che ne ha esaltato l’insieme. Bande musicali quanto mai ispirate, che hanno goduto di piccole vie per donare maggiore forza alle vibranti note delle marce che sono elemento imprescindibile, colonna sonora di ricordi, della sfilata dei Piccoli Gruppi Sacri. Altrettanto significativo, vedere moltissimi bambini, davvero tanti, accompagnati dai genitori, dai nonni e dai professori, al seguito delle cinque Varicedde che sono state adottate da alcune scuole medie cittadine. Una partecipazione di persone che non si è limitata alla mera osservazione. Tutti, secondo le loro competenze, hanno voluto contribuire per rendere il rito più decoroso possibile. Un plauso a Caltambiente che ha preventivamente spostato tutti i cassoni dei rifiuti che nelle anguste stradine avrebbero potuto essere di intralcio per le Varicedde o i nisseni. Altrettanto meritoria l’opera della polizia municipale che ha provveduto a far smontare le baracche che erano irregolarmente posizionate in piazza Calatafimi e che durante la processione, con estrema attenzione, ha curato ogni aspetto legato alla viabilità. L’Amministrazione Comunale brava a sostenere e “proteggere” l’idea di una nuova Settimana Santa fatta di Passione e silenzio. Ancora una volta si è dimostrato aderente al vero il celeberrimo detto che “l’unione fa la forza”, in questo caso ci sia consentito dire, “l’unione fa le Varicedde, un rito unico”.

In linea con l’intero calibrato svolgimento, anche la conclusione: the end alle 00.30, senza ridondanti nottate ad orari improponibili.

Rimane, lo confessiamo, per chi scrive, la difficoltà di poter “davvero” raccontare il senso, l’atmosfera, la partecipazione, il profumo, della Strata ‘a Foglia, come mai l’avevamo vista, invasa dai nisseni. Tanti bambini hanno scattato le foto con gli smartphone dei genitori. Più di 200 scatti questa mattina sono pervenuti attraverso mail all’associazione Piccoli Gruppi Sacri. Ricordiamo che questi piccoli reporter riceveranno una calamitina ricordo.

La chiusura, d’obbligo, la affidiamo a Nicola Spena, il presidente dell’associazione Piccoli Gruppi Sacri, iconografia nissena della passione per questo rito: “Grazie a tutti, le Varicedde sono dei nisseni, stasera le hanno vissute pienamente, forse come non capitava da anni. Mi piacerebbe che tutti le amassero, come le amo io, come le amano tutti quelli della nostra associazione. Ieri sera , bastava osservare i visi delle persone in via Berengario Gaetani, Caltanissetta ama questi piccoli capolavori di cartapesta che sono la nostra identità cittadina”.