ROMA – “Dovendo scegliere tra il tutto mai e un pezzo oggi è meglio fare un pezzo oggi, altrimenti il rischio è la paralisi”. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sintetizza così ai microfoni di Rtl 102.5, il compromesso sulle unioni civili raggiunto ieri che esclude dal pacchetto di riforma la stepchild adoption. Entro la settimana, ha aggiunto, “vorrei chiudere la questione al Senato e andare di corsa alla Camera. Credo che non si possa continuare a tergiversare e a prendere in giro la gente. La preoccupazione è che si continui a giocare sulla pelle delle persone, che si continuino a fare delle promesse”. Ieri la svolta: la decisione di porre la fiducia sul maxiemendamento al ddl Cirinnà il cui testo viene recepito togliendo l’ultima parte dell’articolo 3 e l’intero articolo 5. La base del compromesso è il ‘pacchetto Lumià nel quale si ribadiscono i principi e i diritti per le coppie gay, compresa la reversibilità, e si tolgono i riferimenti all’istituto del matrimonio. “E’ arrivato il momento di chiudere, anche a costo di usare la fiducia”, ha tagliato corto Renzi, sottolineando ancora una volta che è il Movimento 5 stelle ad essersi tirato indietro, cambiando idea e posizione.
Oggi però Di Maio, Di Battista e Fico passeranno al contrattacco riproponendo le accuse al Pd sull’emendamento canguro. Inoltre c’è la minoranza dem che ancora chiede una verifica parlamentare per approvare la stepchild adoption con i 5 stelle, contando sull’appoggio dei giovani turchi, ma oggi all’assemblea del gruppo dem dovrebbe arrivare il via libera alla strada dell’accordo di maggioranza. In realtà il fronte di chi vuole votare sull’adozione per il figlio del partner ancora resiste, “bisogna vedere il costo di questo patto con Ncd – dice per esempio Lo Giudice -, se per blindare il provvedimento si decide di stravolgerlo io non sono d’accordo”. Ma è la stessa Cirinnà a dare il suo assenso al percorso individuato dal segretario Pd: “Bene il governo, finisca questa partita a scacchi”, ha spiegato la senatrice. Una parte di Ncd ancora si smarca, “principi non si negoziano nè hanno prezzo, ci sono ancora nodi da sciogliere: matrimoni truffaldini, adozioni, reati universali di commercio dell’umano”, sottolinea Sacconi e D’Ascola, ma tra i centristi prevale l’ok al maxiemendamento.
Alfano però apre a Fi: “Io credo che un testo così si possa votare con il consenso di altri settori del parlamento, andando oltre la maggioranza di governo: credo che ampi settori di Forza Italia voterebbero una legge così”. è Mara Carfagna a dire apertamente di essere pronta a votare la legge mentre Paolo Romani e altri azzurri si scagliano contro l’intenzione dell’esecutivo di blindare il ddl. I 5 stelle qualora l’esecutivo decidesse di non porre la fiducia assicurano il proprio sì. “Se Renzi fa la legge con Alfano – osserva però il pentastellato Airola – fa una legge pessima, monca, perchè oltre a stralciare la stepchild adoption toglieranno un sacco di riferimenti al matrimonio”. “Non è normale – sottolinea dal canto suo il leader Ncd – che una stabile coppia eterosessuale non abbia la reversibilità per la quale ci si sta battendo per le coppie omosessuali”. (Fonte agi.it)