PALERMO – “Non si puo’ pensare di salvare o meno l’ente di riscossione siciliano a secondo dell’indice di gradimento che il suo presidente riscuote. Qui stiamo parlando di un problema strutturale di un ente il cui presidente non dura in eterno, serve pertanto un approccio strategico”. Lo dice il presidente della Regione Rosario Crocetta parlando a margine dell’Aula di Riscossione Sicilia. Il governo ha presentato alla finanziaria un emendamento che ne risolleva le sorti da un default ormai prossimo con 11 milioni e 900 mila euro per il 2016 e con 23 milioni per il 2018. Previsto anche il budget per la ricapitalizzazione con 2 milioni e mezzo a partire da quest’anno. Su questa norma si annuncia un forte scontro in Aula, anche per via delle vicende che hanno visto coinvolto il suo presidente Antonio Fiumefreddo che aveva mesi fa pubblicato una lista di parlamentari morosi. Gia’ annunciato il fuoco di sbarramento del M5S e FI che privilegia l’ipotesi di affidamento dei servizi ad Equitalia. Per Crocetta “l’ipotesi di bocciatura dell’articolo che salva Riscossione metterebbe in campo non l’arrivo di Equitalia, bensi’ il ripristino di vecchi business in Sicilia. C’e’ in atto un disegno strategico per privatizzare i servizi di informatica, vedi quello che e’ successo con Sicilia-e Servizi, e delle tasse. Si tornerebbe alla Sicilia dei Salvo”.
Sicilia. Il Governatore Crocetta: “Senza Riscossione si torna a modello dei Salvo”
Lun, 29/02/2016 - 17:59
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