“Io non so cosa dire.. dovrei citare Jovanotti. Sono una ragazza fortunata perché mi avete regalato un sogno”. Sono le prime parole a caldo di Francesca Michielin, arrivata seconda al festival di Sanremo, dietro agli Stadio.
La serata finale del festival di Sanremo l’ha aperta, come annunciato venerdì da Carlo Conti, Francesco Gabbani, il vincitore del girone Giovani con la canzone “Amen”. Ed è stato Il Volo la sorpresa in apertura. Il trio, che l’anno scorso aveva vinto con Grande amore, si è collegato con il festival da New York – dove si trova per il tour mondiale – per fare l’in bocca al lupo agli artisti in gara. Ignazio Boschetto, Gianluca Ginoble e Piero Barone saranno poi protagonisti di tre serate evento su Rai1 a settembre.
Virginia Raffaele, nell’ultima sera nella parte di se stessa, dopo essere stata Sabrina Ferilli, Carla Fracci, Donatella Versace e Belen. Emozionata, senza la protezione del personaggio, in abito lungo nero con spacco profondo e bottoni arcobaleno, ha ringraziato Carlo Conti. “Ti ringrazio per la tua disponibilità e per il ricordo di questo Sanremo che porterò sempre con me” ha detto e ha mostrato il video di quando, due serate fa, ha messo in testa al conduttore una ciocca bionda della parrucca usata per la sua interpretazione della Versace.
Garko in smoking bianco, passa sotto il sipario – Gabriel Garko arriva in scena passando sotto il sipario, mettendo in evidenza i glutei già apprezzati da Carla Fracci-Virginia Raffaele. In smoking bianco, capelli imbrillantinati, ha tentato di ripetere con Carlo Conti la gag di Nicole Kidman una volta che il sipario è tornato su. Ma il presentatore ha lasciato che scendesse la scala da solo. Prima del suo ingresso, Clementino aveva cantato la sua svolta pop con “Quando sono lontano”, preceduto dal video messaggio di Salvatore Esposito, il Genny di “Gomorra”.
Cristina D’Avena è arrivata a Sanremo spinta da una petizione rimbalzata tra la radio e i social. Tutto il cast fisso sul palco a chiedere le sue canzoni e le sigle: prima “Il valzer del moscerino”, che lei ha cantato allo Zecchino d’Oro, poi “Kiss Me Licia”, “La canzone dei Puffi”, “Occhi di gatto”. In chiusura “La pioggia” di Gigliola Cinquetti, la canzone preferita da Cristina D’Avena, che è un fenomeno pop trasversale che ha contagiato anche il pubblico più insospettabile.
Conti, i bambini non devono crescere in carcere – Gabriel Garko legge sul palco dell’Ariston un testo di un detenuto del carcere milanese di Opera, ‘Ps. Post scriptum’, che ha vinto l’ultima edizione di ‘Parole liberate: oltre il muro del carcere’, il premio per poeti della canzone riservato alle persone detenute nelle carceri italiane. Il progetto prevede che ogni anno il testo vincitore venga affidato a un big perché si trasformi in una canzone, come è accaduto lo scorso anno con ‘Clown Fail’, scritta da Cristian Benko, in arte Lupetto all’epoca detenuto a San Vittore e musicata da Ron. Carlo Conti ne ha approfittato per lanciare un appello. “Ho visto in carcere i bambini con le mamme detenute. I più piccoli non devono pagare le colpe dei grandi: questo è un mio pensiero personale, perché li ho visti con i miei occhi”. (Fonte e foto ansa.it)