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Caltanissetta. “Mi hanno rubato l’identità”. Impiegato riceve false fatture, come difendersi dalle truffe

Redazione

Caltanissetta. “Mi hanno rubato l’identità”. Impiegato riceve false fatture, come difendersi dalle truffe

Gio, 18/02/2016 - 17:09

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CALTANISSETTA – Alla Questura di Caltanissetta c’è anche chi si presenta per denunciare… un furto di identità. Vittima di un raggiro è stato un impiegato nisseno 50enne, che ai poliziotti dell’Ufficio relazioni con il pubblico ha denunciato che nei giorni scorsi ha ricevuto quattro solleciti di pagamento, recapitatigli a mezzo mail da parte di una nota compagnia di telefonia, per dei servizi che lo stesso non aveva mai richiesto. Le fatture richieste contenevano le esatte generalità dell’uomo ma gli altri dati erano grossolanamente inesatti, infatti, il codice iban e i recapiti telefonici indicati nei falsi contratti non erano riconducibili allo stesso e anche le firme erano false. Considerato che si trattava di una tentata truffa bella e buona messa a segno con un grossolano furto d’identità l’impiegato si è recato in Questura per denunciare l’accaduto.

Come può avvenire il furto di identità e come può difendersi chi finisce nella trappola? La Polizia ha fornito una serie di suggerimenti per evitare questo tipo di furto. Durante l’arco della giornata corriamo il rischio di subire un furto d’identità molte volte anche se non ce ne rendiamo conto. Ecco alcuni dei modi più comuni attraverso cui come i criminali recuperano le informazioni necessarie per rubare la vostra identità:

Bin-raiding – Ogni giorno, dettagli che voi ritenete non essere rilevanti, come vecchie bollette del gas, della luce o del telefono, estratti conto della banca, vecchie fatture e persino lettere personali e le buste in cui sono contenute, forniscono, in realtà, informazioni preziose che possono essere raccolte semplicemente rovistano nella vostra immondizia.

Cambiamento di indirizzo – I truffatori possono ricevere un’ingente quantità di informazioni sul vostro conto se a seguito di un trasferimento di residenza, ci si dimentica di comunicare la variazione dell’indirizzo alle Poste Italiane, alla Banca e a tutte le altre organizzazioni con cui si è in contatto.

Contatti indesiderati – Fate molta attenzione a chi vi contatta: spesso i truffatori si dichiarano incaricati di una banca e vi chiedono di aggiornare i vostri dati personali. Accade la stessa cosa con coloro che si presentano come ricercatori di mercato e vi richiedono informazioni personali.

Furto o smarrimento del portafoglio – Generalmente i portafogli contengono bancomat, carte di redito e documenti di identità come la patente di guida e le tessere di iscrizione a determinate associazioni.

Skimming – Lo Skimming consiste generalmente nella clonazione di una carta di credito attraverso l’apparecchiatura elettronica utilizzata negli esercizi commerciali per pagare i beni acquistati. I dati raccolti sono poi utilizzati e scambiati con altre organizzazioni criminali.

Rubare l’identità di un deceduto – I malviventi più spietati svolgono le loro attività criminali utilizzando l’identità di persone decedute, ottenendo informazioni sulla loro età, data di nascita ed indirizzo attraverso necrologi e pubblicazioni funebri.

Telefonino: mediante la ricezione di messaggi (SMS, Email) che comunica la vincita di un telefonino di ultima generazione seguendo un link che porta ad una azione di phishing finalizzata ad acquisire i dati personali.

Tramite questionari: spesso ci vengono inviati per posta, o li troviamo su internet. Se sono molto lunghi, il compilatore non si accorge che sta fornendo ad estranei delle informazioni private.

Tramite… noi stessi: a volte ci capita, inconsciamente, di raccontare in pubblico fatti che ci riguardano (nell’anticamera del dottore, al supermercato durante la fila alla cassa), non sapendo che per un ascoltatore interessato possiamo essere una miniera di dati.