Salute

Caltanissetta, liceo “R. Settimo”: dall’armadio della storia ritorna Rosso di San Secondo

Redazione

Caltanissetta, liceo “R. Settimo”: dall’armadio della storia ritorna Rosso di San Secondo

Mar, 09/02/2016 - 16:49

Condividi su:

rosso di san secondoCALTANISSETTA – Il Liceo Classico, Linguistico e Coreutico “R. Settimo” ha finalmente rinvenuto il ritratto in bronzo di Pier Maria Rosso di San Secondo, illustre alunno della scuola, che era stato donato nel 1960 e scoperto durante la cerimonia funebre che portò la salma dello scrittore da Camaiore al cimitero di Caltanissetta. Ne dava notizia il “Giornale di Sicilia” del primo Aprile 1960, narrando come il corteo funebre si fosse fermato nell’atrio del Liceo (l’attuale biblioteca Scarabelli), proprio per scoprire l’opera e come la cerimonia fosse stata accompagnata dalle parole del prof. D’Angelo, figura indimenticabile di preside e di intellettuale.
Nel trasloco all’attuale sede il ritratto si era perduto, fatto che ha suscitato molto rammarico nell’attuale Dirigente della scuola, Irene Cinzia Maria Collerone, che ha avviato un’appassionata ricerca.
Ricerca durata fino ad oggi quando, dall’archivio storico interessato ai lavori di abbellimento che stanno cambiando radicalmente il volto della scuola, è comparso un misterioso scatolone con dentro il prezioso manufatto bronzeo.
Prezioso soprattutto per la memoria della città: non è un ritratto di ricostruzione, ma una maschera funeraria, proprio come quelle di cui parla Polibio (Storie, libro VI, 53 ): “L’immagine è una maschera di cera che raffigura con notevole fedeltà la fisionomia e il colorito del defunto. Attraverso l’immagine, mentre si rinnova la fama di virtù degli uomini valorosi, la gloria e il nome di chi ha servito la patria è conosciuto da tutti e si trasmette ai posteri. E, quel che più importa, i giovani sono spinti a sopportare tutto per procacciarsi la gloria che si accompagna ai valorosi”. Ogni gens romana teneva gli antenati in un armadio, nel quale custodiva lo scrigno della memoria.
Dall’archivio polveroso è forse questo che Rosso di San Secondo, con il realismo del suo volto, ci viene a ricordare: questa città, come è stata la culla del letterato, sarà ancora il luogo di partenza per tante generazioni future che vogliono mettersi in gioco, conoscere ed aprire nuove strade. Tornerà nel luogo ideale, dove si costruisce consapevolezza e cultura, nel mese di marzo quando, con un’incredibile mostra che la scuola da tempo prepara, i più di 150 anni di storia del Liceo saranno ricostruiti ed esposti, con il loro straordinario carico di curiosità, vicende e personaggi. Siamo chiamati tutti i nisseni a gioire di questo inatteso ritorno, che sia foriero di speranza di rinascita per la cultura del nostro stupendo e sofferente territorio.