CALTANISSETTA – “Il mio ex marito mi diceva sempre che con la strage di via d’Amelio non c’entrava nulla. Questa circostanza anch’io l’ho fatta presente alla dottoressa Annamaria Palma ma lei mi rispose che invece secondo loro era coinvolto”. E’ quanto ha riferito oggi, Rosalia Basile, ex moglie del falso collaboratore di giustizia Vincenzo Scarantino, deponendo in videoconferenza al “Borsellino quater”. Furono proprio le dichiarazioni di Scarantino a depistare le indagini per la strage in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. “Mio marito – ha detto la donna – in carcere veniva maltrattato e minacciato. Hanno preso il primo sprovveduto. ‘Sono in mezzo ai leoni’, mi disse. Era terrorizzato dai poliziotti che lo gestivano. Era una persona fragile e l’aver scelto di mentire ha comportato delle conseguenze. Era convinto di non avere alternative. Chiamava liberamente Annamaria Palma e Carmelo Petralia al cellulare dicendogli che non ce la faceva piu’. I poliziotti e Ilda Boccassini lo costrinsero anche ad accusare il cognato, Salvatore Profeta”. L’ex moglie di Scarantino, rispondendo alle domande del Pm Stefano Luciani, ha anche detto che l’ex marito era “psicopatico, instabile e aveva difficolta’ ad esprimersi in italiano”.