Tragedia Concordia: trascorsi 4 anni. Messa e sirene barche in porto, l’isola non dimentica i 32 morti

L’isola del Giglio non dimentica.  E anche quest’anno ha commemorato i morti della nave Costa Concordia, le 32 vittime del naufragio del 13 gennaio 2012. E’ il quarto anniversario ad essere stato celebrato. Ma il primo dopo la condanna a 16 anni e un mese inflitta a Francesco Schettino, nel febbraio 2015, al termine del processo di Grosseto. Non è un’iniziativa scontata: da quest’anno il Comune del Giglio, con atto ufficiale, farà diventare la ricorrenza un evento da celebrare per sempre. Il consiglio comunale dell’Isola del Giglio proclamerà nei prossimi giorni la data del 13 gennaio come ‘Giornata delle vittime della Costa Concordia’, a memoria imperitura. “Saranno celebrazioni svolte con sobrietà”, ha spiegato il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, annunciando l’istituzionalizzazione delle iniziative sul naufragio. “Si tratterà – ha detto – per sempre di un momento di raccoglimento per tutta la nostra comunità, a ricordo di questo evento che causò tanti morti”.

Alle ore 12, nella chiesa parrocchiale dei Santi Lorenzo e Mamiliano, la stessa dove trovarono rifugio molti naufraghi, è stata celebrata una messa officiata dal vescovo, padre Giovanni Roncari. A seguire, alle 12.50, a Punta Gabbianara, è stata effetuata la posa di una corona di fiori in memoria delle vittime. La sera, alle 21.30, si è svolta una processione, con fiaccole, che  dalla chiesa di Giglio Porto ha raggiunto il molo rosso dove alle 21h45’7”, ora esatta dell’impatto della nave sugli scogli, è risuonato il suono delle campane che, con la cosiddetta ‘tufata’ delle sirene delle imbarcazioni, accompagnerà una silenziosa preghiera per le vittime e la benedizione della lapide in loro memoria. Tutto questo nel porto dove per lunghi anni è rimasto il relitto impietoso della nave.

E dove, sott’acqua, si smantellano le ultime strutture utilizzate per rimuoverlo. Tuttavia, fa un appello Ortelli, “proprio dopo aver salvato l’ambiente isolano, adesso però bisogna salvare le persone del Giglio. Non ci lasciate soli. Siamo usciti dal periodo dell’emergenza della Concordia con un sacco di problemi. Il Governo ci aveva detto che ci avrebbe aiutato. Noi stiamo ancora aspettando”. Sul tavolo ci sono numerosi progetti, in vari ambiti, che il Giglio aveva trattato a suo tempo sia con lo Stato, sia con la Regione Toscana, su scuola, turismo, sanità, infrastrutture, porto. Intanto Francesco Schettino, che negli ultimi tempi è stato impegnato a realizzare e a promuovere il libro in cui ricostruisce la vicenda dal suo punto di vista, aspetta con i suoi difensori la notifica della data della prima udienza davanti alla corte d’appello di Firenze. Un processo che parte dalla pesante condanna in primo grado per omicidio colposo, lesioni colpose, naufragio, abbandono della nave. E che l’ex comandante cercherà di ribaltare. (Fonte ansa.it)

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