CALTANISSETTA – Lo scorso mese di novembre l’Associazione siciliana della stampa della provincia di Caltanissetta ha rinnovato i propri vertici, riconfermando a capo della segreteria Alessandro Anzalone, affiancato, anche per il prossimo quadriennio, dalla vice Annalisa Giunta e da un nuovo ingresso, la giornalista Ivana Baiunco. L’assemblea, oltre all’inserimento della Baiunco come vicesegretaria, ha deciso di istituire alcuni dipartimenti tematici, in modo da imprimere un nuovo slancio al sindacato dei giornalisti. Oltre ai dipartimenti tradizionali propri della professione, quali Giornali, Televisioni, Radio, Enti locali, Web, Rapporti con il territorio, Contenziosi e segnalazioni, ne ha istituito uno per le attività culturali dell’associazione, utile a sollecitare riflessioni, approfondimenti e confronti tra chi esercita la professione giornalistica e i cittadini, beneficiari finali dell’informazione.

Una nuova stagione, quella dell’Assostampa di Caltanissetta, che non poteva che iniziare con la testimonianza di Riccardo Arena, presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, cronista di giudiziaria al Giornale di Sicilia, collaboratore de La Stampa, di Panorama, del Foglio e dell’agenzia AGI, nonché scrittore, che il prossimo 14 gennaio nel capoluogo nisseno presentarà la sua ultima opera letteraria “Anche oggi non mi ha sparato nessuno” (Edizioni Leima), un romanzo – come spiega la recensione di antimafiaduemila.com – che racconta il presente, fa riflettere su cosa è diventato oggi il nostro Paese e cerca di comprendere, anche con autocritica, dove siamo diretti. Una storia avvincente, un giallo ambientato in Italia che ha come protagonista un ufficiale dei Carabinieri, Secondo Maschio, che abbandona il suo ritiro da Cincinnato per tornare in prima linea e seguire le indagini sull’evasione di Cataldo Orchi, il capo della mafia – una mafia svenduta e pubblicizzata come inesistente – al quale è legato da antichi precedenti. Comincia così una caccia all’uomo sorprendente e incalzante, che porterà al disvelamento di una fitta rete di legami e complotti. Un’opera in cui viene anche fatta un’amara riflessione sul mondo dell’informazione che vive secondo il ritmo della notizia battuta dalle agenzie, dello scoop inseguito a ogni costo, delle dichiarazioni e dei titoli di giornale.

Nel suo secondo romanzo (il primo è “Quello che veramente ami” scritto nel 2008) Riccardo Arena si destreggia, con l’esperienza di cronista che gli è propria, all’interno di un racconto complesso, dove la voce del narratore si sdoppia e si fonde con le mille voci dell’informazione ufficiale e non, creando un tessuto narrativo avvincente, paradossale e insieme così reale come solo il paradosso può essere. Ma nel romanzo l’autore realizza anche un’istantanea di quello che oggi è diventata la politica, rivisitando la nostra storia con un pizzico di ironia e fantasia. L’autocritica a quel mondo giornalistico che, assieme a politici e criminali, contribuiscono a mantenere il Paese così com’è, problematico, in cui nascono imbrogli e prepotenze, e dove a vincere è spesso il più furbo. E’ così che dietro la trama graffiante si riconosce un pezzo d’Italia, di Sicilia ma anche del mondo.

A rendere ancor più particolare il romanzo – conclude la recensione di antimafiaduemila.com – la forma con cui viene steso che appare come il diario di un protagonista dove vengono scritte parole, brevi dichiarazioni e anche piccoli tweet. Un modo per rendere tutto a noi più vicino e familiare e capire dove siamo diretti.

L’incontro del 14 gennaio 2016 con il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Riccardo Arena, che si svolgerà a partire dalle 17:30 nell’Aula consiliare di Palazzo del Carmine, sarà il primo di una serie di iniziative che l’Associazione siciliana della stampa della provincia di Caltanissetta ha intenzione di organizzare durante l’anno, per dare vita a una nuova stagione basata sulla condivisione e sul confronto interno alla categoria, ma non solo, in modo da provare a capire, questa volta tutti insieme, dove siamo diretti.

@PierPaoloOlivo