CATANIA – Quello in corso sull’Etna è il fenomeno esplosivo più violento registrato negli ultimi 20 anni: lo rilevano gli esperti dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), secondo i quali l’evento non può considerarsi concluso.
“Il fenomeno è attualmente in corso, con una residua attività esplosiva nel cratere Voragine e nel cratere di Sud-Est” ha spiegato il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv, Eugenio Privitera. “Dobbiamo osservare l’evoluzione del fenomeno – ha aggiunto – e per questo abbiamo la sala operativa attiva 24 ore su 24 e ci sono squadre al lavoro sul campo. Stiamo seguendo il fenomeno con la massima attenzione possibile”.
Il fenomeno in corso, ha detto ancora Privitera, non è una colata di lava, ma ha un carattere esplosivo. “Sicuramente – ha aggiunto – l’eruzione più grande del primo tipo è stata quella avvenuta fra il 1991 e il 1992 ed è stata la più grande avvenuta negli ultimi 360 anni”. Quello in corso è invece il “fenomeno parossistici di tipo esplosivo e, per la quantità di materiale fuoriuscito è il maggiore evento di questo tipo osservato negli ultimi 20 anni”. Nel cratere Voragine fenomeni simili anche se meno intensi erano avvenuti il 22 luglio 1998 e il 4 settembre 1999.
“La colonna eruttiva – ha aggiunto l’esperto – si è elevata fino a 13 chilometri sulla sommità del vulcano, con una fuoriuscita di magma molto importante'” La stima esatta della quantità di materiale fuoriuscito è attesa nei prossimi giorni: attualmente “è in corso di elaborazione e le squadre stanno eseguendo i rilievi sul terreno”. (Fonte ansa.it)