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“Lavoro nero” nel nisseno. Caltanissetta, azienda con 15 irregolari: multa 108mila euro

Redazione

“Lavoro nero” nel nisseno. Caltanissetta, azienda con 15 irregolari: multa 108mila euro

Mar, 29/12/2015 - 12:11

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DSC_0274 (1)CALTANISSETTA – I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, del Comando Provinciale di Caltanissetta, insieme agli Ispettori civili e su impulso del locale Direttore Territoriale del Lavoro, hanno proseguito nell’ultima decina le attività ispettive finalizzate al contrasto e all’emersione del lavoro nero in edilizia e nel commercio. Il Job Act  ha oggi dato delle possibilità tali di sgravio fiscale, che risulta difficile comprendere ancora chi mantenga il personale in nero o in posizione d’irregolarità: i Carabinieri per la Tutela del Lavoro, instancabili, continuano nella loro opera di vigilanza.

I risultati, purtroppo anche in quest’occasione, non si sono fatti attendere e nel controllo di 7 aziende fra Caltanissetta, Mazzarino, Gela e Mussomeli, sono state verificate in totale 28 posizioni lavorative: di queste 4 erano in nero e 19 in posizione irregolare, pertanto si procedeva alla sospensione delle 2 attività in cui si era riscontrato il nero, contestando altresì sanzioni amministrative per complessivi 140.000,00€.

Nel particolare:

  • in una prima azienda edile, a Mazzarino, veniva sorpreso 1 lavoratore “in nero” su 2 presenti, per cui si procedeva alla sospensione dell’attività imprenditoriale. All’impresario venivano contestati una serie di inadempienze fra cui: la mancata vigilanza sanitaria, la mancanza di formazione e informazione dei dipendenti, l’omessa consegna dei dispositivi di protezione individuale (D.P.I.), la mancanza dei parapetti nei ponteggi e di tavole fermapiede, l’assenza del piano di montaggio, uso e smontaggio (P.I. M.U.S.), l’uso di inidonei montanti, l’utilizzo di ponteggi inidonei a prevenire le cadute dall’alto, la mancanza dei dispositivi anti caduta. Da esse conseguivano 19.000€ di sanzioni amministrative e 12.000€ di ammende con conseguente deferimento all’A.G. per le violazioni alla 81/’08;
  • in una seconda azienda commerciale, a Caltanissetta, venivano controllati 15 lavoratori in posizione irregolare rispetto al contratto di settore, per cui dal calcolo delle giornate di lavoro effettuate e dalle irregolari comunicazioni agli enti previdenziali, scaturivano sanzioni amministrative per 108.000€;
  • in ultimo, in un’azienda di onoranze funebri venivano controllati 3 lavoratori “in nero” su 6 presenti. Anche in questo terzo caso scattava la sospensione dell’attività imprenditoriale, con conseguente oblazione di 500€ in prima istanza e di 1500€ entro 6 mesi per non diventare titolo esecutivo, oltre alla maxi sanzione variante da 1.500 a 36.000€.

L’azione dei militari della Tutela Lavoro insieme agli Ispettori civili è volta a diffondere l’abitudine ad assumere lavoratori in regola e dare loro certezza della loro opera: giusta retribuzione e conseguenti contribuzioni previdenziali. In mancanza di ciò abbiamo lavoratori che:

–    spesso lavorano per la metà di ciò che dicono di prendere, perché taluni imprenditori gli trattengono parte della retribuzione: ciò non si sa finché l’interessato non lo denuncia. Tale pratica illecita si chiama “estorsione” secondo il codice penale (art. 629 C.P.), passibile di arresto, fermo di indiziato di delitto o di ordinanza di custodia cautelare, con pena che può andare da cinque a dieci anni: proprio a Caltanissetta il NIL ne ha arrestati 3 fra il 2013 e il 2014;

–    un domani, non avendo taluni imprenditori versato i contributi, non avranno la pensione che dovrebbero avere, ma scatterà per loro la c.d. “pensione sociale” che peserà sulle contribuzioni di coloro che invece contribuiscono regolarmente alle casse dell’INPS: questa pratica diventa un “furto collettivo” perpetrato dall’imprenditore malintenzionato ai danni della cittadinanza che invece pagherà al suo posto;

–    in caso di infortunio, non denunceranno il loro infortunio pur di non perdere un simile “ lavoro” sempre e solo al nero: questo succede spesso in edilizia.

L’attività dei Carabinieri nel settore, tende a interrompere il ciclo vizioso del lavoro nero che include tutta una serie di inadempienze amministrative verso i Comuni, nonché di autorizzazioni allo smaltimento di agenti di lavorazione che non vengono appunto dichiarati come non vengono dichiarati i lavoratori stessi: parliamo di aziende spesso del tutto sconosciute alla Pubblica Amministrazione, sia sotto l’aspetto amministrativo che fiscale.

L’Arma è a disposizione del cittadino e del lavoratore. I controlli proseguiranno senza sosta con la massima variazione degli orari e delle giornate degli interventi.