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Dall’Expo al Jobs Act, il bilancio 2015 di Renzi

Redazione

Dall’Expo al Jobs Act, il bilancio 2015 di Renzi

Dom, 27/12/2015 - 15:55

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matteo-renziIl presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nella sua ‘e-news’ traccia un bilancio del 2015: “Anno che ha visto l’approvazione di leggi attese da molto tempo. E spesso passate sotto silenzio. Dall’articolo 18 alla legge elettorale, dalla tassa sulla prima casa all’Expo, dalla flessibilita’ al bicameralismo paritario, ci sono alcuni argomenti di cui i politici prima di noi hanno parlato per anni senza realizzare granche’. Noi ne abbiamo parlato poco. Ma adesso non se ne parla piu’ o quasi. Vorrei mettere in fila i fatti. E mi piacerebbe che tutti potessero giudicare senza preconcetti o ideologie”. Renzi rileva: “Questo non significa che abbiamo fatto tutto bene o che non c’e’ altro da fare. Anzi. Siamo ancora in pista per i diritti civili (ius soli, civil partnership, servizio civile e terzo settore), per i decreti legislativi di attuazione alla riforme della Pubblica Amministrazione e della Scuole, per le misure di sostegno al credito”.

Renzi sottolinea: “Ho segnato le prime quindici cose che mi sono venute in mente. Ma effettivamente l’elenco potrebbe essere molto piu’ numeroso. E’ solo per dire che quest’anno abbiamo messo mano a tantissimi dossier che erano impantanati da anni. 1 Un anno fa il PIL dell’Italia aveva il segno meno per il terzo anno consecutivo (2012 -2,3%; 2013 -1,9; 2014 -0,4). Quest’anno abbiamo cambiato verso: segno piu’. Piu’ 0,8%. 2 Un anno fa dicevano che non avremmo mai realizzato il JobsAct. Quest’anno il JobsAct e’ legge. La disoccupazione e’ scesa dal 13,2% all’11,5 (ancora alta, ma in discesa, finalmente). E ci sono oltre trecentomila occupati in piu’. Molti sono contratti a tutela crescente. Non e’ un caso se i mutui sono cresciuti in questo anno del 94%! 3 Un anno fa dicevano che l’Italicum sembrava incagliato in Parlamento. Adesso abbiamo una legge elettorale che garantisce la scelta dei cittadini e la stabilita’ del Governo. Un impegno mantenuto. 4 Un anno fa si diceva a mezza voce che non avremmo mai eliminato la componente costo del lavoro dall’Irap e che sarebbe stato impossibile ottenere la copertura per gli 80 euro. Adesso non solo abbiamo confermato queste voci di bilancio, ma abbiamo anche eliminato le tasse sulla prima casa, le tasse agricole e gli 80 euro sono anche per tutte le forze dell’ordine. L’economia torna su, le tasse vanno giu’. 5 Un anno fa la riforma costituzionale era alla prima lettura. Adesso e’ a un passo dal traguardo. Prima pero’ saremo noi a chiedere il referendum perche’ gli italiani possano esprimersi nel merito di questo lavoro di semplificazione”.

Il presidente del Consiglio e segretario Pd continua: “6 Un anno fa la questione migrazione era un problema solo italiano e qualche specialista della paura parlava di invasione. Adesso scopriamo che e’ un problema europeo e che l’Europa – per la prima volta – prova (prova) ad affrontarlo, sulla base delle sollecitazioni del nostro Paese 7 Un anno fa la riforma della Pubblica Amministrazione procedeva a rilento. Adesso e’ legge dello Stato. E i primi decreti di attuazione saranno all’attenzione del Consiglio dei Ministri a gennaio. 8 Un anno fa la Buona Scuola era in fase di consultazione. Nonostante le polemiche siamo andati avanti e adesso migliaia di professori hanno la certezza di poter insegnare, educare, approfondire con i propri ragazzi. 9 Un anno fa il dibattito sulla giustizia era sempre sulle solite questioni: falso in bilancio, responsabilita’ civile dei magistrati, corruzione, prescrizione, reati ambientali. Abbiamo trasformato in leggi queste discussioni eterne. E grazie al lavoro svolto, oggi abbiamo ridotto di circa il 20% le pendenze giudiziarie. L’arretrato, insomma. 10 Un anno fa la questione autonomia a venti musei sembrava una provocazione. Adesso ci sono venti dirigenti nuovi che gestiscono venti luoghi che tutto il mondo ci invidia. E abbiamo aumentato i soldi per la cultura, in tutti i settori, dal cinema ai giovani. Forse non si mangia, ma con la cultura ci si nutre”.

Renzi conclude: “11 Un anno fa l’Italia assisteva ai colloqui di Vienna sull’Iran dalla televisione, perche’ non eravamo invitati. Adesso siamo protagonisti sia a Vienna sulla Siria, che a Roma e New York sulla Libia. Un italiano sta per assumere la guida dell’alto commissariato per i profughi, un’italiana sta per assumere la guida del Cern. L’Italia e’ tornata. 12 Un anno fa chiedevamo flessibilita’ all’Unione Europea. Adesso la flessibilita’ fa parte delle regole e vale fino all’1% del PIL, per l’Italia oltre 16 miliardi di euro. 13 Un anno fa rischiavamo di perdere miliardi di euro per i fondi europei, a cominciare da Pompei. Adesso abbiamo inaugurato sei domus e ci siamo dati appuntamento al 24 agosto 2017 per chiudere tutta la parte di restauro eccezionale. 14 Un anno fa i gufi preconizzavano (e forse auspicavano) il fallimento dell’Expo. Adesso possiamo dire che e’ stato un successo. E l’agroalimentare italiano vola come export piu’ del doppio degli altri prodotti che esportiamo. 15 Un anno fa (anche meno) ci accusavano di esserci dimenticati il sud. Adesso si sono dimenticati delle loro critiche di allora. Perche’ nessuno ha mai fatto tanto per il Mezzogiorno come questo Governo: credito di imposta, Terra dei fuochi, Bagnoli, Ilva, Salerno Reggio Calabria, Continuita’ territoriale, Abruzzo post-sisma, Napoli Bari, tavoli di crisi. Si puo’ discutere dei risultati, come sempre. Ma non si puo’ negare che ci sia un impegno inedito per affrontare la questione Mezzogiorno”.