– VISURE CATASTALI CON I MQ: La visura non cambia ma contiene altre informazioni. Ci saranno i dati identificativi dell’immobile (sezione urbana, foglio, particella, subalterno, Comune) e ai dati di classamento (zona censuaria ed eventuale microzona, categoria catastale, classe, consistenza, rendita). I calcoli non cambiano passando dai vani ai metri quadrati. Ma, per appunto, ci saranno anche altri due valori: i metri quadri complessivi e i metri quadri da tenere come parametro per la Tari. Per ora riguarda solo gli immobili (il 95%) che hanno fornito una planimetria.
– COME CONOSCERE I DATI: I contribuenti che sono abilitati al dialogo ”on line” con il fisco potranno vedere direttamente queste informazioni, gli altri potranno richiederli allo sportello gratuitamente se sono i proprietari (o i possessori). Non è un obbligo ma bisogna sapere che questi dati sono già in possesso dei comuni dal 2013 e che se la superficie fornita per la tassa sui rifiuti è errata prima o poi arriverà una contestazione. Il dato non viene ancora fornito sul sito dell’Agenzia delle Entrate nella casella che consente, con il solo codice fiscale, di consultare le rendite catastali.
– PER I MQ TARI VA TOLTO IL 20%: Quello indicato nella visura per la Tari sarà solo un parametro indicativo, almeno così prevede la finanziaria per il 2014. Il calcolo della superficie per la tassa sui rifiuti era nel passato una delle cose più complesse del sistema tributario italiano. Ora, invece, con l’arrivo della Tari è stabilito che il parametro di riferimento è quello senza le aree scoperte come calcolato dal Catasto, ridotto del 20%. Così si è al riparo da sanzioni.
– GLI IMMOBILI CHE MANCANO: Sono un 5% del totale. Sono quelli che non hanno una planimetria, che risalgono alla prima fase del censimento catastale, o presentano un dato di superficie “incoerente”. In questo caso, ma anche se i metri quadri indicati sono errati, i contribuenti potranno chiedere di integrare o correggere i dati con una apposita procedura per e l’inserimento in atti della piantina catastale. Una regolarizzazione che, per l’attuale normativa, è d’obbligo se si è intenzionati a vendere. (Fonte ansa.it)