Confartigianato Caltanissetta, nasce l’Osservatorio Artigianato e MPI: dati negativi ma piccoli segnali di crescita

confartigianatoCALTANISSETTA – La CONFARTIGIANATO di Caltanissetta è ben lieta di annunciare la nascita dell’ Osservatorio Artigianato e MPI della Confartigianato Sicilia, nato con l’obiettivo di analizzare e misurare i fenomeni economici del territorio, e consentire agli operatori di settore di utilizzarlo come punto di riferimento per la messa a punto di politiche e strategie atte a migliorare la situazione economica locale .

Dai report risulta che in Sicilia le MPI con meno di 20 addetti sono paria a 267.678 e rappresentano il 99,0% delle imprese dell’intera regione, il 24% di queste MPI sono artigiane.

Gli addetti che operano nelle MPI sono oltre 536 mila, di cui 135.232 sono impiegati nell’artigianato. Le MPI sono più concentrate ad Enna e Agrigento, entrambe con il 99,3% di micro-piccole imprese e a Trapani con il 99,2%.

Nell’artigianato, inoltre, le imprese con meno di 20 addetti rappresentano il 99,8% delle imprese in tutti i territori della Sicilia ad esclusione di Ragusa con il 99,6%, e la percentuale più alta di occupati in queste imprese la rileviamo a Enna e Palermo entrambe con il 97,8%, a Caltanissetta con il 97,4%, a Messina con il 97,2% e a Catania con il 97,1%.

In Sicilia al III trimestre 2015 l’artigianato è rappresentato da 76.538 imprese: il 44,2% operano nei Servizi, il 29,1% nelle Costruzioni e il 25,9% nel Manifatturiero.

Rispetto al III trimestre del 2014 sul territorio le imprese artigiane sono 1.873 in meno e registrano una flessione del 2,4%.

I territori che mostrano la flessione del numero di imprese più accentuata della media regionale sono Palermo (-3,3%), Caltanissetta (-3,0%) e Siracusa (-2,7%).

Nel dettaglio il settore delle Costruzioni, che rappresenta il 29,1% delle imprese artigiane e il 44,6% del numero complessivo di imprese del settore, al III trimestre 2015 conta 826 imprese in meno, pari ad un calo del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2014; il settore Manifatturiero, a cui appartengono il 25,9% delle imprese artigiane e dove le oltre 19 mila imprese incidono per il 61,4% sul numero totale di imprese del settore, conta 451 imprese in meno, pari ad un calo del 2,2%; e il comparto dei Servizi, che rappresenta il 44,2% delle imprese artigiane e pesano per il 14,3% su tutte le imprese del settore, conta 548 imprese in meno, pari ad una flessione dell’1,6%.

Esaminando la dinamica imprenditoriale nell’artigianato per i principali settori a livello provinciale rileviamo che nel Manifatturiero, esclusa Ragusa dove il numero di imprese del settore rimane pressoché stazionario sui livelli di un anno prima (-0,1%), le altre 8 province registrano tutte variazioni tendenziali inferiori ad un punto percentuale e quelle più marcate le rileviamo a Palermo (-3,6%) e a Caltanissetta (-2,6%).

Nel settore delle Costruzioni osserviamo una generalizzata flessione del numero di imprese in tutte le province registrando le più accentuate a Caltanissetta (-5,5%), a Ragusa (-4,6%), a Siracusa (-4,5%) e a Trapani (-4,2%).

Passando al dato dell’incidenza sociale dell’artigianato, per la Sicilia  è pari a 15 imprese artigiane ogni 1.000 abitanti.

Per la provincia di Caltanissetta, prendendo in considerazione i comuni con più di 10 mila abitanti, l’incidenza sociale dell’artigianato assume questi valori: per il Comune di Mussomeli con 201 imprese artigiane l’incidenza è pari al 18.6%, per il comune di San Cataldo con 365 imprese artigiani è pari al 15.6%, per il comune di Caltanissetta con 838 imprese artigiane è pari al 13.3 %, per il comune di Mazzarino con 148 imprese è pari al 12.2%, per il comune di Gela con 918 imprese artigiane è pari 12%, per il Comune di Niscemi con 299 imprese artigiani l’incidenza è pari al 10.7% e per il comune di Riesi con 122 imprese è pari al 10.4%.

“Lo scenario fotografato dai dati numerici – spiega il Presidente della Confartigianato di Caltanissetta , Beniamino Tarcisio Sberna-  evidenzia chiaramente i risultati della perdurante crisi che continua ad inginocchiare il tessuto economico-produttivo: nel 2015 la flessione del 2,4% del numero di imprese artigiane rispetto al 2014, esprime chiaramente la sofferenza generale; occorre però –continua il Presidente – guardare oltre e valorizzare quei fenomeni di risveglio che seppur embrionali iniziano a manifestarsi. Mi riferisco ai settori driver: primo fra tutti  il settore della Riparazione di macchine ed apparecchiature che registra la maggiore crescita (+4,5% in Sicilia), e vede un aumento sostanziale del numero di imprese nella provincia di Ragusa con un incremento del +11,0%, seguita da Catania con il 9,7% e da Enna con il 6,9%. Il settore  delle Industrie alimentari (+1,4% in Sicilia) il quale  registra aumenti superiori alla media regionale nel territorio di Trapani, con un incremento del 3,5%, seguita da Ragusa con il +2,7%, da Agrigento con il +1,7% e da Messina con il +1,5%.  Infine  il settore delle Attività di servizi per edifici e paesaggio che mostra a livello regionale un incremento del numero di imprese dello 0,6%, risulta prevalente anche nel nostro territorio nisseno, registrando  un considerevole aumento nella città di  Caltanissetta del  +5,0%, seguita da Agrigento con il +3,9%, Trapani con il +3,4% e da Catania con il +1,8%.

È dunque importante –conclude Sberna- valorizzare i piccoli segnali di crescita e guardare a questi driver come potenziali motori per trainare la ripresa”.

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