CALTANISSETTA – Ogni accostamento tra la situazione attuale di Gela e quella di Messina, ancorché mediaticamente suggestiva, appare inappropriata e fuorviante. Si tratta, infatti, di due vicende tra di loro oggettivamente incomparabili e per volerle mettere assieme si deve inevitabilmente forzare la realtà dei fatti rendendo un torto, innanzitutto, alla comunità locale.
Si tratta di situazioni tra di loro incomparabili in quanto profondamente diverse sono le condizioni di partenza, assolutamente differenti i contesti, per nulla paragonabili le attuali condizioni di erogazione idrica. Mentre Messina, a causa di alcuni guasti, sta dovendo fronteggiare da tempo una situazione di emergenza che ha portato alla sospensione totale dell’erogazione idrica, a Gela la distribuzione avviene nel rispetto delle turnazioni programmate. Tutto ciò, ovviamente, al netto degli stop forzati dovuti a guasti improvvisi per i quali, nel caso del territorio di Caltanissetta, è bene rammentare che quasi sempre avvengono per rotture o altre cause che si verificano lungo le condotte del fornitore Siciliacque. Criticità che a volte si registrano anche ben al di fuori dello stesso territorio della provincia di Caltanissetta ma con conseguenze che si scaricano, inevitabilmente, sugli utenti nisseni. E questa è una delle conseguenze del fatto che la provincia di Caltanissetta non sia autosufficiente dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico e ciò obbliga ad “importare” il 90% dell’acqua.
In quest’ottica gli sforzi che Caltaqua ha prodotto sin dal momento dell’assunzione della gestione del servizio idrico integrato per mettere in cantiere consistenti interventi di ammodernamento e riqualificazione della propria rete di distribuzione sono sotto gli occhi di tutti. Ecco perché voler accostare comunque la situazione di Messina, dove ci si trova in presenza di un gestore pubblico, a quella attuale di Gela appare quanto meno poco aderente alla realtà del fatti quando non addirittura si arrivi a rasentare il limite della diffamazione.
Quanto, infine, al nodo della torbidità e della presunta non potabilità dell’acqua distribuita occorre ribadire che, sia tecnici del Polo-laboratorio aziendale che l’ASP – organo competente e di controllo – monitorano quotidianamente la qualità dell’acqua in tutta la provincia, e risulta potabile ed idonea agli usi umani. I parametri della torbidità riscontrati sebbene talvolta superiori ai limiti di legge, non compromettono il carattere di potabilità dell’acqua.