Il presidente provinciale dell’associazione, Massimo Mancuso, aprendo i lavori ha espresso il plauso alla Polizia di Stato e alla Procura di Caltanissetta per l’esito dell’indagine “Redivivi” condotta contro le cosche mafiose di Gela che ha liberato commercianti e imprenditori dal fenomeno estorsivo.
“Occorre cambiare verso anche nel nostro territorio che vanta imprese sane e per questo meritano di ottenere credibilità presso le banche, ma spesso ciò non avviene” ha evidenziato il presidente della Confcommercio. “Le istituzioni devono tutelare le imprese produttive intervenendo con azioni incisive che colpiscano la concorrenza sleale attraverso la commercializzazione dei prodotti contraffatti. Di riflesso – ha aggiunto Mancuso – le associazioni di categoria devono maggiormente sensibilizzare la cultura del consumatore all’acquisto di prodotti che non penalizzino la qualità e arrechino danni al mercato legale”. Il presidente della Confcommercio, inoltre, ha citato i dati allarmanti Istat che hanno visto la chiusura di 179 attività commerciali in provincia di Caltanissetta tra i mesi di gennaio e settembre 2015, la perdita di 6mila posti tra il 2007 e il 2014 e un tasso di disoccupazione aumentato (15,7% nel 2007 e di 24,5% nel 2014).
La prefetta Cucinotta, elogiando l’iniziativa di Confcommercio, ha evidenziato il ruolo cruciale della Prefettura nella tutela della legalità su più fronti: dall’accesso nei cantieri alla lotta alla contraffazione, rimarcando in tal senso il recente impegno delle forze dell’ordine provinciali nel contrasto all’abusivismo commerciale con il sequestro di migliaia di prodotti e capi d’abbigliamento fuorilegge.
“È necessaria un’opera di prevenzione e repressione per tutelare la nostra economia, ma è fondamentale anche la persuasione del cittadino affinchè non alimenti il mercato illegale che danneggia le imprese sane – ha detto Cucinotta -. Il ruolo dell’associazionismo è di primaria importanza per veicolare questo messaggio. Con gli strumenti che abbiamo a disposizione noi saremo sempre accanto agli imprenditori che soffrono sia in tema di ascolto che di presenza, ma occorre maggiore coraggio da parte degli operatori commerciali nella denuncia dei fenomeni illegali”.
Il vicario del Questore, Giuseppe Acciaro, s’è soffermato sul lavoro capillare svolto nell’ultimo decennio in provincia di Caltanissetta in tema di lotta al racket. “Siamo stati pionieri della lotta alla criminalità in un territorio dove il genitore tramandava al figlio non soltanto l’azienda, ma anche l’estorsore. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie al coinvolgimento della società civile e all’importante contributo dell’associazione antiracket ‘Gaetano Giordano’, nostro eroe e martire, che ci ha permesso di arrestare centinaia di malavitosi”.
Il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Gerardo Petitto, ha sostenuto che “la qualità è il miglior deterrente contro la contraffazione. Uno dei motivi della grave crisi è la competizione al ribasso e la preferenza, da parte dell’utente, di prodotti provenienti dai mercati cinesi, africani e indiani. Le associazioni di categoria devono essere vigili sulla sensibilizzazione dei commercianti e sulla qualità delle merce da offrire al consumatore”.
Il comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Luigi Macchia, ha affrontato il tema della concorrenza commerciale della Cina e ribadito il potenziamento dei servizi specifici contro la contraffazione, la pirateria audiovisiva, la commercializzazione di prodotti non conformi agli standard di sicurezza europei soprattutto in concomitanza con le festività natalizie, tra cui luminarie, dispostivi elettronici, giochi per bambini e articoli pirotecnici.