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In arrivo 30 miliardi di tredicesime, in aumento di 14 euro

Redazione

In arrivo 30 miliardi di tredicesime, in aumento di 14 euro

Sab, 14/11/2015 - 17:37

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imageTra il primo di dicembre e le settimane successive i 33 milioni di pensionati e di lavoratori dipendenti italiani riceveranno le tredicesime. Al netto delle ritenute Irpef, l’importo che verra’ erogato agli italiani sfiorera’ i 30 miliardi di euro. A beneficiarne sara’ anche l’erario: le ritenute Irpef assicureranno un gettito di ben 10 miliardi di euro. Lo spiega la Cgia di Mestre. “Per i lavoratori dipendenti – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – l’importo reale della tredicesima 2015 sara’ leggermente superiore a quello percepito l’anno scorso. Nello specifico, si tratta di 14 euro in piu’ per un operaio specializzato, di 16 euro in piu’ per un impiegato, mentre per un capo ufficio l’incremento sara’ di 25 euro. Per un pensionato con un assegno mensile netto di poco meno di 1.000 euro al mese, invece, l’aumento rispetto al 2014 sara’ di soli 3 euro”.
Quali sono le ragioni degli aumenti in capo ai dipendenti “Alla luce del fatto che i rinnovi contrattuali di quest’anno hanno assicurato degli aumenti retributivi medi dell’1,14 per cento e superiori alla crescita dell’inflazione che nel 2015 e’ stata pari a zero – prosegue Zabeo – le tredicesime di quest’anno saranno un po’ piu’ pesanti di quelle ricevute nel 2014”. Secondo quanto riferisce la Cgia, un ipotetico operaio specializzato, con una retribuzione lorda annua di poco superiore ai 22.700 euro, quest’anno portera’ a casa una tredicesima pari a 1.328 euro netti: 14 euro in piu’ rispetto alla tredicesima percepita nel 2014. Per un impiegato con una retribuzione lorda annua che sfiora i 27.500 euro, la tredicesima di quest’anno sara’ di 1.483 euro netti: 16 euro in piu’ rispetto al 2013.
Per un capo ufficio con una retribuzione lorda annua di quasi 51.000 euro, la mensilita’ aggiuntiva che percepira’ il mese prossimo sara’ di 2.563 euro netti: 25 euro in piu’ di quella percepita nel 2014.
Infine, per un pensionato con un imponibile annuo Irpef di quasi 17.000 euro (pari a un importo mensile netto di circa 980 euro che corrisponde alla pensione media nazionale erogata dall’Inps), la tredicesima ammontera’ a 987 euro: 3 in piu’ rispetto a quella incassata nel 2014.
“Speriamo – prosegue Zabeo – che una buona parte di questi 30 miliardi di liquidita’ siano destinati agli acquisti natalizi. Un’opportunita’ che potrebbe ridar fiato ai magri bilanci di tanti negozianti e piccoli artigiani che anche nel 2015 hanno faticato a mantenere la saracinesca aperta”.
L’Ufficio studi della CGIA tiene a precisare che le tredicesime dei lavoratori dipendenti non beneficeranno del bonus Renzi.
“I dipendenti che anche quest’anno hanno goduto del bonus – conclude Zabeo – non potranno beneficiare di questa agevolazione sulla mensilita’ aggiuntiva: la legge, infatti, non lo prevede. Anzi, non e’ da escludere che alcuni dipendenti che hanno percepito lo sconto fiscale fino ad ora siano costretti a restituirlo. Ricordo, infatti, che gli 80 euro in piu’ in busta paga spettano a coloro che non superano i 24.000 euro di reddito e in misura minore se lo stesso e’ compreso tra i 24.000 e i 26.000 mila euro. Pertanto, se nel corso dell’anno sono state superate queste soglie, senza che il datore di lavoro ne abbia tenuto conto, la restituzione di quanto percepito avverra’ con la decurtazione della busta paga di dicembre”.
A livello territoriale la regione che presenta il maggior numero di percettori e’ la Lombardia: con quasi 6 milioni di persone (pari al 17,9 per cento del totale). La regione meno “interessata”, invece, e’ la Valle d’Aosta: 77.000 persone (pari allo 0,2 per cento del totale).
“Negli ultimi anni – ricorda il Segretario della CGIA Renato Mason – si e’ assistito ad un crollo vertiginoso dei consumi natalizi in Italia, scesi dal periodo pre-crisi ad oggi di circa il 50 per cento. Si stima che in 7 anni le famiglie hanno tagliato le spese natalizie di oltre 8 miliardi di euro.
Speriamo che dal mese prossimo si ritorni a spendere ridando cosi’ fiato alla domanda interna che nonostante sia in aumento rimane ancora troppo contenuta”.