CALTANISSETTA – Una improvvisa e rumorosa irruzione dei lavoratori dell’indotto della Raffineria Eni nell’aula consiliare del comune di Gela ha impedito, questa sera, lo svolgimento del consiglio comunale. La seduta è stata sospesa mentre le maestranze, da mesi in lotta per la ripresa dell’attività lavorativa, legata a investimenti per 2,2 miliardi di euro, hanno tentato di occupare gli scranni dei consiglieri. L’intervento massiccio degli agenti di alcune volanti della polizia, chiamati dai funzionari del comune, ha riportato una provvisoria calma. I poliziotti hanno rischiato lo scontro fisico con i dimostranti che protestavano con veemenza. L’aula consiliare resta presidiata all’interno e all’esterno dai lavoratori in lotta. Gli operai chiedono all’amministrazione e alla politica in generale l’immediato avvio dei lavori di bonifica delle aree dismesse del petrolchimico e della costruzione degli impianti della “Green Refinery” che, con i suoi bio-carburanti, deve prendere il posto del vecchio sistema di produzione derivante dalla distillazione del petrolio. Il presidente del consiglio comunale, Alessandra Ascia, ha sollecitato il prefetto di Caltanissetta all’apertura di un tavolo di confronto per affrontare con immediatezza l’emergenza-lavoro a Gela, essendo scaduta ogni altra possibilità di fare ricorso agli ammortizzatori sociali.