Il quadro tracciato e i dati forniti, fotografano l’operato delle forze dell’ordine, in questi due settori, nel 2015.
STUPEFACENTI. L’attività svolta sin dal mese di gennaio nel territorio del Capoluogo e dei comuni di Gela, Riesi, Niscemi e San Cataldo dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile, dalle Squadre di Polizia Giudiziaria dei due Commissariati distaccati e dagli agenti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico – Sezione Volanti, preposti al controllo del territorio, ha consentito complessivamente di sequestrare circa 64 kg di stupefacente (quasi 130.000 dosi al consumo), arrestare 77 tra spacciatori e trafficanti e denunciarne 46, tra cui 27 alla Prefettura, ex art.75 del DPR 309/1990, per consumo. Tabella stupefacenti stampa
CONTROLLO MOVIDA. I servizi sono stati svolti settimanalmente, nelle giornate di venerdì e sabato, nelle fasce orarie serali e notturne, e sono stati attuati da parte delle Forze di Polizia operanti in questo territorio (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Polizia Municipale). Sono state impegnate 389 pattuglie, controllate 2932 persone e 7458 veicoli; sono state rilevate 232 violazione del codice della strada. La sezione di Polizia Amministrativa ha controllato 53 esercizi commerciali, contestando 8 sanzioni amministrative: 4 violazioni art.68 Tulps – trattenimenti danzanti non autorizzati; 2 violazioni art.3 L.94/2009 – buttafuori e titolare; 2 violazione art. 100 Tulps – chiusure attività.
Il Questore in conferenza, con accanto il Capo di Gabinetto Vice Questore Aggiunto Alessandro Milazzo e l’Ispettore superiore Salvatore Falzone, responsabile dell’Ufficio Stampa della Questura, ha voluto chiarire il senso dell’attività svolta dalla Polizia.
“Il mio obiettivo, quando mi sono insediato, è stato di intervenire per aumentare il controllo del territorio e far aumentare nei cittadini la percezione di sicurezza. Abbiamo deciso di aumentare i servizi sui luoghi di ritrovo dei giovani, e specialmente nel periodo estivo, dove si è registrato il maggior assembramento di ragazzi. Abbiamo aumentato le pattuglie appiedate e quelle in auto, in modo continuato, incrementando i servizi nel fine settimana”.
Megale, colloquiale e a suo agio, ha ripreso alcuni degli argomenti caldi che hanno movimentato le notti nissene e riempito le pagine dei giornali. “Sono accaduti fatti gravi, con riferimento a Villa Romano ed al Veleno, con risse all’interno poi trasferitesi fuori dai locali. La nostra non è un’attività che mira a punire i gestori, non è repressione, semplicemente ci assicuriamo che vi sia il rispetto oggettivo delle regole. Il nostro intento è garantire il divertimento. In tale ottica con riferimento al Veleno nel momento in cui il gestore ha operato per migliorare, con puntuali accorgimenti, la situazione non abbiamo avuto difficoltà a diminuire la durata del provvedimento di chiusura”.
Villa Cordova. “Interveniamo quotidianamente per reati che è corretto rilevare riguardano sia italiani sia extracomunitari. Non deve passare il messaggio che un maggior numero si stranieri abbia fatto aumentare i reati. Sicuramente l’immigrazione è un problema sostanziale per Caltanissetta, sulla quale lavoriamo in sinergia con la Prefettura, si consideri lo spostamento di molti richiedenti asilo politico in altre regioni. Soltanto a Caltanissetta, in un anno abbiamo sequestrato quasi 5 chili di hashish, al dettaglio 10.000 dosi circa. Ieri a Gela c’è stato un morto per overdose, questo è l’indicatore della pericolosità del fenomeno. Ovviamente Villa Cordova, specialmente d’estate, si presta maggiormente anche per la sua configurazione a questo tipo dio attività criminali. Peraltro è vicina al centro e l’aumento dei giovani che frequentano di sera quella zona, determina l’aumento di spacciatori. Parliamo di microcriminalità ed incide anche la modifica della legge con la ripristinata differenza tra droghe leggere e pesanti. Non si sono mai registrati a Villa Cordova, episodi di risse, come per esempio è accaduto in Centro, rapine o fatti violenti. Noi lavoriamo affinché le mamme con i bambini e gli anziani tornino a frequentare quel luogo. Sovente vi è differenza tra la sicurezza reale e quella percepita dai cittadini”.
Traendo spunto dalle sue esperienze professionali il Questore osserva che il risanamento di quartieri degradati, potrebbe aumentare la “sicurezza” del Centro storico. “Chiariamo subito che l’incidenza dei crimini a Caltanissetta è tra le più basse d’Italia, niente scippi quotidiani o rapine. Non è pero sempre sufficiente solo l’attività delle forze dell’ordine. Il recupero della Provvidenza, sotto il profilo strutturale, sarebbe proficuo in tal senso: dove regna il degrado urbano è più facile che attecchisca la microcriminalità”.