Salute

Caltanissetta, liceo classico “R. Settimo”: talento e passione, incontro con Pupi Avati

Redazione

Caltanissetta, liceo classico “R. Settimo”: talento e passione, incontro con Pupi Avati

Lun, 19/10/2015 - 10:51

Condividi su:

imageCALTANISSETTA – Un incontro colmo di emozioni quello fra il grande regista Pupi Avati e gli studenti del Liceo Classico, Linguistico e Coreutico “R. Settimo” di Caltanissetta. Gli studenti hanno accolto il grande regista con un momento musicale, memori della sua passione per la musica, e con un video che narra della sua biografia artistica ed intellettuale. In un’aula magna gremita e silenziosa i giovani hanno ascoltato, trattenendo il fiato, un uomo meraviglioso che pensavano fosse lì per raccontare soltanto una vicenda professionale di successo e che invece ha narrato (“perché gli ambiti espressivi si riducono sempre al racconto”) la sua storia, le sue fragilità e i suoi insuccessi. A partire dal sogno giovanile di divenire musicista, accantonato dinanzi al talento dell’amico Lucio Dalla, fino alla scelta, inizialmente catastrofica, di divenire regista. I ragazzi si sono stupiti di come un uomo di successo possa far ridere, riflettere, coinvolgere attraverso la condivisione della propria adolescenza di ragazzo bolognese timido e riservato, brutto, a suo dire, in mezzo a tanti coetanei altrettanto brutti. La bruttezza e la timidezza nelle parole di Avati sono divenute un pregio, un’opportunità: quella di potersi concedere di stare nelle retrovie a guardare le vite degli altri, ad approfondire l’osservazione di chi è sempre sulla scena, per vincere le partite solo al momento opportuno. In questo spazio vi è la possibilità di creare un progetto, come racconta il suo libro “La grande invenzione”, la capacità di sognare in modo straordinario, inventarsi un futuro, la ricetta segreta perché le cose avvengano. Come faceva l’amico Lucio che pensava sempre in grande, come un visionario, un sognatore.
Il maestro ha narrato dei suoi film, di come li abbia tratti da un incontro, dalla realtà vissuta, ha parlato della decisione di diventare regista dopo aver visto “8 e mezzo” di Fellini, degli esordi fallimentari come regista di film horror, per arrivare ai suoi personaggi e ai suoi attori, scelti perché avessero grinta e perché si immedesimassero con i personaggi. Come fa Pupi Avati scrivendo i suoi copioni. La semplicità e profondità dell’uomo ha colpito la nostra comunità educante, per la voglia fresca e autentica di comunicare come bisogna credere nell’impossibile. Una finestra piena di speranza per una generazione spesso schiacciata dalla paura di crescere e dall’ansia nei confronti del futuro.
L’incontro, coordinato dalla Dirigente Irene Cinzia Maria Collerone, moderato dalla prof.ssa Nadia Rizzo alla presenza del dottor Piersergio Caltabiano, direttore della formazione del CEFPAS, è stato animato dalle numerose domande dei ragazzi che, con la malcelata emozione, hanno dato un tocco realmente autentico a quest’importantissimo spazio di crescita. Ciascuno di loro ha visto un film, si è interrogato, ha approfondito ed è uscito dall’aula magna con una richiesta: quella di continuare a vedere, a capire, a crescere, a sperimentare.
Tutta la scuola ringrazia il Direttore del CEFPAS Angelo Lo Maglio e il Direttore della formazione Piersergio Caltabiano per la straordinaria opportunità che hanno offerto agli studenti.

Errore, il gruppo non esiste! Controlla la tua sintassi! (ID: 159)