CALTANISSETTA – Hanno litigato furiosamente per il “dominio” di via Rochester, territorio in cui esercitano il meretricio. Per dirimere la rissa scoppiata tra 4 prostitute rumene, giovedì notte, è dovuta intervenire la polizia.
Due ventenni rumene hanno riferito ai poliziotti che poco prima del loro arrivo, mentre stazionavano in via Rochester, all’altezza della rotonda con Viale Stefano Candura, erano state aggredite da due loro connazionali coetanee, le quali intimavano loro di andarsene da via Rochester poiché sottraevano clientela e che se avessero fatto ritorno le avrebbero fatte picchiare.
Le giovani hanno poi raccontato che le connazionali nei giorni scorsi, unitamente ad altre due complici, nel corso di un’altra aggressione, avevano preteso denaro per lasciarle tranquille.
Le due donne aggredite e ferite sono state soccorse dai sanitari del 118 e condotte presso il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia.
Per i fatti di cui sopra la Polizia di Stato attualmente ha identificato quattro donne rumene, tra cui le due protagoniste dell’aggressione di giovedì, poiché resesi protagoniste di due distinti episodi di aggressione, segnalandole in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica per i reati di minacce, lesioni gravi e tentata estorsione.
Le posizioni delle predette sono, inoltre, al vaglio della Divisione Polizia Anticrimine della Questura per l’applicazione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio, con il divieto di fare ritorno a Caltanissetta.
Con l’emissione del predetto provvedimento, già applicato ad altre loro connazionali, le giovani non potranno fare ritorno in città per tre anni, senza una giustificazione, sussistendo ragioni valide per ritenere che la loro presenza a Caltanissetta possa essere strettamente legata ad atti non leciti. Nel caso in cui non osservasse il provvedimento, la denuncia scatterebbe immediatamente.
Nelle scorse settimane i controlli antiprostituzione eseguiti dalle pattuglie della Polizia di Stato su disposizione del Questore Bruno Megale hanno consentito di identificare e denunciare altre donne di nazionalità rumena, per atti contrari alla pubblica decenza e per false attestazioni rese a pubblico ufficiale.