SERRADIFALCO. Il Comune aveva emesso ordinanza per la rimozione di rifiuti speciali a carico del proprietario di un terreno ricadente nella riserva naturale del Lago Soprano (nella foto). Tuttavia, alla fine, dovrà essere proprio il Comune a rimuoverli e smaltirli. Rifiuti comprendenti anche lastre di onduline dismesse. Tutto era iniziato a seguito di un sopralluogo della Polizia municipale che aveva portato alla scoperta di rifiuti abbandonati nell’area della riserva nbaturale, tra cui anche rifiuti speciali presumibilmente contenenti amianto. Dopo quel sopralluogo, fu emessa ordinanza sindacale a carico del proprietario del terreno per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti. L’avv. Rita Insalaco, per conto del proprietario del terreno, ha però impugnato la decisione chiedendo, “stante l’assenza degli elementi soggettivi per la configurabilità dell’obbligo di rimozione, di sospendere l’esecuzione dell’ordinanza sindacale a carico del proprietario del terreno e di provvedere alla rimozione e smaltimento dei rifiuti di sospetta matrice di cemento-amianto”. Il Comune, poiché “in ordine all’applicazione dell’art. 192 del Decreto legislativo 152/2006, la giurisprudenza negli anni ha elaborato varie ipotesi ed ha emanato sentenze a volte non concordanti per cui non risulta sempre definita l’attribuzione della responsabilità delle violazioni al proprietario dell’area nel caso in cui non viene individuato il responsabile dell’abbandono dei rifiuti” ha ammesso che “non è possibile attribuire con certezza l’onere della rimozione dei rifiuti alla Provincia Regionale di Caltanissetta (ora Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta) in quanto Ente Gestore della riserva naturale orientata del Lago Soprano, nell’ambito della quale ricade l’area di abbandono dei rifiuti, poiché detto Organo, supportato dai pareri resi dal Dipartimento Regionale dei rifiuti e delle acque dell’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, ha in precedenza prodotto ricorso avverso il provvedimento sindacale che ordinava ad esso la rimozione di rifiuti abbandonati al di fuori dal perimetro urbano”. Alla fine, pertanto, è stato il Comune ad accollarsi la spesa di 1500 euro per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti ritrovati nell’area della riserva naturale.