Scuola: Save the children, Sicilia afflitta da poverta’ educativa

PALERMO  – La poverta’ educativa, cioe’ la mancanza delle competenze necessarie per uno sviluppo adeguato e per farsi strada nella vita, e’ una mina innescata sul futuro di migliaia di bambini e adolescenti siciliani. Oltre un quindicenne su 3 e’ sotto la soglia minima di competenze in matematica e piu’ di 1 su 4 in lettura, percentuale che raggiunge rispettivamente il 41,9% e 34,5% fra gli adolescenti del Sud e delle isole che vivono in famiglie piu’ svantaggiate: poverta’ economica e poverta’ educativa infatti si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. D’altra parte, notevoli sono le carenze di servizi e opportunita’ formative scolastiche ed extrascolastiche: in Sicilia, solo il 6% dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare al nido o usufruire di servizi integrativi, il 92% delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno e il 79% dei minori non accede ad una serie di attivita’ ricreative, sportive, formative e culturali. In particolare, il 67,5% dei minori tra 6 e 17 anni non ha letto neanche un libro nell’anno precedente, l’77,6% non ha visitato un sito archeologico e il 72% un museo, il 61,2% non ha svolto alcuna attivita’ sportiva. Lo rivela il nuovo Rapporto di Save the Children “Illuminiamo il Futuro 2030 – Obiettivi per liberare i bambini dalla Poverta’ Educativa”, diffuso stamane nell’ambito della Campagna “Illuminiamo il Futuro”, partita nel 2014 per sensibilizzare le istituzioni e contrastare il fenomeno.

I dati che emergono dalle nostre elaborazioni rivelano un fenomeno allarmante: in Italia, una parte troppo ampia degli adolescenti e’ priva di quelle competenze necessarie per crescere e farsi strada nella vita”, sottolinea Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children, l’organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e a tutelare i loro diritti. “La poverta’ educativa risulta piu’ intensa nelle fasce di popolazione piu’ disagiate – non dimentichiamo che in Sicilia 1 minore su 4 vive in condizioni di poverta’ estrema – e aggrava e consolida, come in un circolo vizioso, le condizioni di svantaggio e di impoverimento gia’ presenti nel nucleo familiare”. In riferimento al genere, le ragazze e i ragazzi meridionali sono piu’ svantaggiati sia in matematica che in lettura rispetto ai coetanei settentrionali: la percentuale delle ragazze che non raggiungono le competenze minime in matematica e’ del 32% al Sud, il doppio delle coetanee del Nord (16%) e la stessa differenza percentuale si riscontra per i maschi meridionali (28%) e i loro coetanei settentrionali (14%). Altro fattore della poverta’ educativa e’ l’origine migrante dei genitori: il 54% degli adolescenti migranti di prima generazione che vivono al Sud e’ cognitivamente povero, contro percentuali che vanno dal 37 al 40% per le regioni settentrionali e il centro Italia.

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  • Salve. Sono Luigi per i miei figli papà/mamma Luigi, un papà come i tanti che incontro davanti il portone della scuola, perché da quando lavoro saltuariamente mi occupo dei miei figli.Ho perso il lavoro dopo che la fabbrica ha chiuso. Ho appena letto l’articolo sul fatto nisseno sulla povertà educativa dei bambini siciliani scritta da Save the Children. Vi scrivo perché vorrei che nel vostro articolo si parlasse di quanto sono menefreghisti docenti e dirigenti statali che hanno deciso di chiudere le scuole il sabato. Certo loro possono permettersi di chiudere le porte e andarsene a passare weekend in posti magnifici. Ma io no anzi, noi no. Mia moglie ha già chiesto alla signora dove fa lavora se può portarsi la bambina. La signora ha detto si sempre che non disturbi. Allora ho parlato con altri genitori della scuola e gli ho detto se per loro era giusto. Mi hanno risposto che tutte le scuole fanno così. Ho chiesto alla signora che lavoro fa mi ha detto che lavora al comune. Ecco chiudono anche loro. E se chiudiamo conviene anche al sindaco che risparmia sul riscaldamneto. Io invece dovrò svegliare lo stesso i miei figli e portarli dove? in mezzo alla strada. Meno male che alla scuola media il preside non chiude almeno non avrò problemi. Grazie

    • I DIRIGENTI DOVREBBERO SMETTERLA DI PROPAGANDARE UNA BUONA SCUOLA E I SINDACI STUPIDE INIZIATIVE E COMINCIARE A PENSARE AI BAMBINI E ALLE LORO FAMIGLIE. ALLA FACCIA DEI DIRITTI DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE. QUALI AMBASCIATORI UNICEF. NASCONDONO I VERI PROBLEMI DIETRO MANIFESTAZIONI ASSURDE (LA PACE TRA CALTANISSETTA E SAN CATALDO) MENTRE I BAMBINI NON HANNO NIENTE. VERGOGNA IMPIEGATI STATALI.

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