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Scuola: Save the children, Sicilia afflitta da poverta’ educativa

Redazione

Scuola: Save the children, Sicilia afflitta da poverta’ educativa

Lun, 14/09/2015 - 10:30

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PALERMO  – La poverta’ educativa, cioe’ la mancanza delle competenze necessarie per uno sviluppo adeguato e per farsi strada nella vita, e’ una mina innescata sul futuro di migliaia di bambini e adolescenti siciliani. Oltre un quindicenne su 3 e’ sotto la soglia minima di competenze in matematica e piu’ di 1 su 4 in lettura, percentuale che raggiunge rispettivamente il 41,9% e 34,5% fra gli adolescenti del Sud e delle isole che vivono in famiglie piu’ svantaggiate: poverta’ economica e poverta’ educativa infatti si alimentano reciprocamente e si trasmettono di generazione in generazione. D’altra parte, notevoli sono le carenze di servizi e opportunita’ formative scolastiche ed extrascolastiche: in Sicilia, solo il 6% dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare al nido o usufruire di servizi integrativi, il 92% delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno e il 79% dei minori non accede ad una serie di attivita’ ricreative, sportive, formative e culturali. In particolare, il 67,5% dei minori tra 6 e 17 anni non ha letto neanche un libro nell’anno precedente, l’77,6% non ha visitato un sito archeologico e il 72% un museo, il 61,2% non ha svolto alcuna attivita’ sportiva. Lo rivela il nuovo Rapporto di Save the Children “Illuminiamo il Futuro 2030 – Obiettivi per liberare i bambini dalla Poverta’ Educativa”, diffuso stamane nell’ambito della Campagna “Illuminiamo il Futuro”, partita nel 2014 per sensibilizzare le istituzioni e contrastare il fenomeno.

I dati che emergono dalle nostre elaborazioni rivelano un fenomeno allarmante: in Italia, una parte troppo ampia degli adolescenti e’ priva di quelle competenze necessarie per crescere e farsi strada nella vita”, sottolinea Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children, l’organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e a tutelare i loro diritti. “La poverta’ educativa risulta piu’ intensa nelle fasce di popolazione piu’ disagiate – non dimentichiamo che in Sicilia 1 minore su 4 vive in condizioni di poverta’ estrema – e aggrava e consolida, come in un circolo vizioso, le condizioni di svantaggio e di impoverimento gia’ presenti nel nucleo familiare”. In riferimento al genere, le ragazze e i ragazzi meridionali sono piu’ svantaggiati sia in matematica che in lettura rispetto ai coetanei settentrionali: la percentuale delle ragazze che non raggiungono le competenze minime in matematica e’ del 32% al Sud, il doppio delle coetanee del Nord (16%) e la stessa differenza percentuale si riscontra per i maschi meridionali (28%) e i loro coetanei settentrionali (14%). Altro fattore della poverta’ educativa e’ l’origine migrante dei genitori: il 54% degli adolescenti migranti di prima generazione che vivono al Sud e’ cognitivamente povero, contro percentuali che vanno dal 37 al 40% per le regioni settentrionali e il centro Italia.