Il pareggio di bilancio slitta ancora rispetto alle stime del Def. Nella Nota di aggiornamento del Def l’obiettivo viene infatti spostato dal 2017 al 2018.
“Questo è il momento in cui tutti insieme dobbiamo spingere con ancora più determinazione perché l’oggettiva ripresa è partita in Italia grazie ai provvedimenti e le riforme. Nel 2015 abbiamo svoltato, nel 2016 acceleriamo“. Così Matteo Renzi dopo l’approvazione del Def in Cdm.
“Si aspettavano un dato più basso della nostra crescita, ma oggi molti indicatori dicono che l’Italia è ripartita e il Def non può che fotografare lo stato dell’arte, una crescita più alta, +0,9%” per il 2015. “Il deficit 2016 sarà al 2,2%, senza l’applicazione della flessibilità Ue sarebbe all’1,4%”, ha sottolineato Renzi. Lo spazio di flessibilità per le riforme sarà dello 0,5% al quale si aggiunge lo spazio per gli investimenti, un altro 0,5%, che però ”non useremo tutto, ma solo per uno 0,3″, ha spiegato il premier.
“Vogliamo abbassare il debito, pensiamo sia giusto verso i nostri figli e nipoti, il debito ci preoccupa. Tuttavia lo facciamo con una manovra espansiva e non di rigore”. Così Renzi ha anticipato le caratteristiche della prossima legge di stabilità.
Padoan, debito giù in 2016, prima volta da 2007 – “Dal 2016 il debito comincerà a scendere, era dal 2007 che non accadeva, è una zavorra che cominciamo ad alleggerire”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo padoan al termine del cdm.
“Ci saranno meno tasse anche nella legge stabilità, con il disinnesco delle clausole di salvaguardia, e quindi ci sarà un un sostegno alla domanda interna per una crescita trainata dalla domanda delle famiglie”. “Il profilo di finanza pubblica permetterà di rispettare la regola del debito. Siamo all’interno delle regole anche per quanto riguarda la regola del debito, quello che conta è il percorso di aggiustamento strutturale”, ha affermato Padoan.
“Le prime evidenze suggeriscono che le politiche economiche e strutturali del Governo stiano innescando un circuito della fiducia che passa dalla crescita del prodotto alla maggiore e migliore occupazione per arrivare ai consumi”. E’ quanto si legge nella premessa all’aggiornamento del Def del ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, sottolineando che “lo stimolo fiscale risulta sostenibile nel tempo anche perché accompagnato da riforme strutturali che modificano alla radice la capacità competitiva del Paese”.
Moscovici, in Italia segnali concreti cambiamento – ”In Italia si sono fatte riforme solide e concrete come quella del lavoro ma anche altre, che possono rendere l’economia più forte e mostrano volontà di cambiare”. Così il commissario agli affari economici Ue, Pierre Moscovici a margine di un convegno. ”Per l’Italia c’è la necessità di rispettare le regole, come per gli altri, ma con la flessibilità autorizzata dai Trattati”, ha sottolineato Moscovici. (Fonte ansa.it)