“Signor Presidente, è con sincera e viva commozione che condividiamo con Lei il forte simbolismo di questo luogo, ricco di storie e di valori, ma anche di sofferenza e tribolazione.
Qui, in questo monumento che ricorda il sacrificio dei nostri Carusi, ritroviamo la Sicilia, terra di grande energia e di dolore per quel che poteva essere e non è stato.
Proprio come le giovani vite spezzate in tenerissima età nelle miniere, oggi più che mai la Sicilia ha bisogno di mani sicure e amorevoli che se ne prendano cura per garantirle un avvenire meno precario e incerto di quello presente.
Avvertiamo forte un desiderio di speranza che attraversi tutta l’Isola e in modo ancora più pregnante queste zone del nisseno, anche nel sottosuolo ricche di storia e di meraviglia.
Non chiediamo nulla più di quanto ci spetta: vogliamo solo gambe solide per correre e prendere in mano finalmente il nostro destino nella legalità, rigettando ogni cinica violenza e sopraffazione che portano solo miseria e povertà.
Non evochiamo né favoritismi né piagnistei, auspichiamo solo le stesse opportunità di tanti altri luoghi dell’Italia, una e indivisibile.
La Sua Presenza in questa terra, Signor Presidente, è la migliore garanzia per dare coraggio ai tanti, soprattutto giovani, che talvolta si lasciano sopraffare dallo scoramento: a loro va detto, con voce sicura, che solo uniti possiamo farcela a risalire la china, a trasformare le difficoltà in opportunità, a continuare a credere che un futuro di libertà dal bisogno è ancora possibile.
Abbiamo le risorse morali, le intelligenze, la forza per farlo ma occorre scrivere una nuova pagina in cui i cittadini, quelli autenticamente liberi e forti, siano messi in condizione di partecipare e sottoscrivere un nuovo Patto di fiducia con lo Stato nelle sue varie articolazioni.
Certo, spetta a noi fare il primo passo. La presenza qui di tutti i sindaci è la testimonianza concreta di voler fare sistema, superando le vecchie logiche dell’individualismo e del campanilismo perché crediamo fermamente nella Sua sperimentata sensibilità; nel grande sentimento di amore che Lei ha sempre mostrato per questi territori che hanno ripreso a camminare e, ora, vogliono rimanere agganciati a un’Europa segnata dalle veloci trasformazioni di questo nostro tempo.
Siamo territorio di frontiera, signor Presidente: lo siamo in tutti i sensi, non solo perché qui accogliamo le migliaia di profughi che ogni giorno transitano da questo Centro del Mediterraneo, ma per il miscuglio di sensibilità e interessi contrastanti che qui convivono.
Lo siamo ancora di più, a Caltanissetta, cuore pulsante di questa Isola che per le sue talvolta amare contraddizioni, è tutto e niente contemporaneamente.
Ma è qui la nostra vita; la consapevole fiducia e la ragionevole speranza di chi crede che studiando, lavorando e crescendo, nel segno dell’Innovazione e del Merito, si possa realizzare un autentico sviluppo e il vero cambiamento: perché se cambia la Sicilia, cambia l’Italia intera.
Noi ci siamo!”
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Che al Sig. Mattarella, non importa nulla di Caltanissetta e della Sicilia in generale, questo ormai credo sia risaputo, penso anche che non gli importa ricordare le figure importanti di questa disgraziata terra, ma un presidente ( non a caso la p minuscola) deve necessariamente osservare protocolli di opportunità che altri confezionano.
Anche il nostro sindaco ( non a caso la s minuscola) cosa avrebbe potuto pretendere, ha avuto il privilegio della foto ricordo, bello gonfio come un pavone.
In compenso a noi cittadini ci restano ( per poco ) due aiuole rifatte e qualche siepe potata.
Perchè dice che a Mattarella non importa nulla di Caltanissetta e dei siciliani in generale? Non mi sembra che in questa sua prima fase di mandato presidenziale abbia dato adito a considerazioni di questo tipo.
Anzi, se da una parte avevamo un Napolitano difficile da contenere e che spesso ha, a mio avviso, "esondato", dall'altro Mattarella parla con il contagocce, le cose bisogna quasi strappargliele dalla bocca.. ma da qui a dire che se ne infischia della sua terra, sebbene qui suo fratello sia stato ucciso dalla mafia, ce ne vuole
Questo dimostra che il Presidente è venuto a Caltanissetta solo ed esclusivamente per altri motivi non per incontrare i Sindaci . Tranne che saranno arrivate fino a Roma le voci che in questa città si dorme e si sogna anzichè essere operativi .... non è da escludere , le voci corrono ............ eccome !!
W Caltanissetta, abbiamo un sindaco AUTOREVOLE,che si vergogni non e' neanche capace di fare gli onori di casa, e farsi trattare come un tappetino dall'ufficio della Presidenza del Quirinale,Si ricordi che lei e' il primo cittadino e che doveva comunque fare rispettare anche il suo di protocollo, in quando primo cittadino.
Penso che un sindaco, a maggior ragione di un piccolo centro (ma credo non faccia molta differenza), non abbia voce in capitolo circa il protocollo presidenziale. Lo subisce e basta, a parte qualche minima concessione
Dimenticavo che conoscendo gli ambienti del Quirinale, i collaboratori del Presidente si informano della situazione Politica del contesto dove il Presidente si muove. Peraltro da più di 15 giorni i collaboratori erano presenti in città per preparare il cerimoniere e meglio comprendere la realtà politica e i luoghi. Pertanto la possibilità di leggere il discorso o meno non è legato solo al tempo ristretto del Presidente ma anche alla credibilità degli interlocutori che chiedono di parlare!
Non credo sia proprio così. Il protocollo viene "imposto". Credibilità o meno, un sindaco, alivello di protocollo, è un sindaco punto e basta. Non credo si facciano differenze in base ad una maggiore o minore considerazione di cui gode il primo cittadino di turno. redo che, a parte casi particolari (gravissimi casi di cronaca o situazioni atipiche) per il resto quella a Caltanissetta è una classica visita istituzonale con tutto quello che ne consegue: molto fumo, tante belle parole ma poca sostanza..
Credo che al Presidente il bla bla retorico non interessi! Tutte chiacchiere perché questa amministrazione non si concentra sui problemi reali della città? Perché Ruvolo non chiedeva al Presidente di farsi un giro per la città al di là dei percorsi prestabiliti! ....Avrebbe trovato sepolcri imbiancati! Per dare risalto alla storia delle miniere di Caltanissetta occorreva il Presidente della Repubblica?