“Le adozioni internazionali sono crollate e neppure l’Italia, che si e’ sempre distinta per la sua accoglienza, ne e’ immune. Nell’arco di tre anni, dal 2010 al 2013 si sono dimezzate, scendendo a 2.825. I motivi sono molteplici, tra cui il clima di sfiducia che va sicuramente contestualizzato anche nella dimensione globale della crisi. Ma e’ innegabile che il nostro Paese negli ultimi due anni abbia fatto registrare una inefficienza gestionale che ha generato questo stallo”. E’ quanto ha affermato il deputato di Area popolare Alessandro Pagano in un messaggio inviato in occasione della manifestazione promossa da Aibi ‘Adozione internazionale in cerca di futuro. La scelta politica dell’accoglienza’. “Disgregazione della rete, mancanza di chiarezza e di risposte, assenza di comunicazione, clima di sospetti riscontrati all’interno della Commissione preposta sono stati denunciati nel corso di questi mesi da diversi parlamentari. Una situazione – ha aggiunto Pagano – che ha generato solo danno, ai bambini prima di tutto e alle famiglie che li aspettano. Occorre quindi affrontare con coraggio una revisione del sistema e una razionalizzazione, che porti allo snellimento dei tempi, delle procedure, delle attese e alla chiarezza della realizzazione dei progetti di vita. Ad oggi, ad esempio, la tracciabilita’ dei percorsi, sia in termini di servizi che in termini economici, e’ carente. Per individuare possibili soluzioni a tale divario e’ necessario e urgente che l’adozione sia una scelta politica, che si traduca in azioni concrete di politica estera. Se l’Italia vuole giocare il ruolo di global player, la coerenza delle politiche dello sviluppo e’ una parola chiave. E l’adozione – ha concluso – e’ sicuramente uno dei parametri, di una buona politica di sviluppo di un Paese”.
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Non mi capita spesso ma stavolta concordo in pieno con l'on. Pagano. Chi decide di adottare a mio parere ha già davanti a se un percorso psicologico ed emotivo articolato da affrontare; se a questo aggiungiamo l'iter tortuoso (e spesso infinito e snervante), i costi (per sentito dire, proibitivi soprattutto se si sceglie l'adozione internazionale che di contro però da maggiori chances rispetto a quella nazionale) la cosa diventa davvero scoraggiante. Non dico che bisogna rendere l'adozione facile come ordinare un libro su amazon (con un click) ma che si faccia in modo che le coppie interessate abbiano davati a loro un inter certo, definito, non lungo ed economicamente non troppo impegnativo altrimenti è naturale che le richieste crollino