Un messaggio di pace e speranza. E’ quello che gli ospiti del centro di accoglienza di Caltanissetta hanno ricevuto ieri in occasione della visita da parte di una delegazione ufficiale formata, oltre che dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Caritas italiana, dal prefetto Maria Grazia Cucinotta, dal vice questore Michele Emma, dal presidente delle cooperative sociali Italia, Rosario Altieri, dalla cooperativa Auxilium rappresentata dal presidente Angelo Chiorazzo, dall’amministratore delegato Nicola D’Aranno e dal direttore Michela Spennacchio. Una visita che era stata sollecitata dal parte dello stesso cardinale Montenegro e nel corso della quale è passato un chiaro quanto inequivocabile messaggio di integrazione da realizzare attraverso il dialogo, il confronto e la crescita comune. L’evento è stato caratterizzato anche da uno spettacolo e da un rinfresco. Nel corso dello spettacolo, particolarmente apprezzato, i migranti hanno intonato un canto di pace che ha emozionato tutti i presenti. Balli e canti di origine pakistana e afghana hanno arricchito ulteriormente in termini di integrazione e scambio culturale un incontro che s’è rivelato parecchio proficuo e al termine del quale i migranti hanno donato dei fiori e piccole creazioni artistiche al Prefetto.
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ormai è un intreccio d'affari tra le alte sfere. Non ci sono controlli ma finto pietismo, tutti sanno ma tacciono, vergogna
ieri canti e balli, staszera in piazza........ al posto delle autorità ci saranno le volanti......
E invece io mi chiedo...questo rinfresco chi l'ha pagato la curia?
Eminenza con il dovuto rispetto ma si chieda cosa c'è dietro questa politica dell'accoglienza?
Non ci vuole molto a capirlo basta vedere i servizi attivati e i relativi stipendi e vedrà quante
cose non vanno ma sono solo comporse figurative. il tutto con il benestare delle istituzioni,
in primis la Prefettura che eppure dovrebbe vigilare e sapere. mah, mistero della fede
perche non se li portano tutti all'oratorio o al seminario ?
bello è fare le prediche in questo modo ...